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ISTAT: firmata l’ipotesi di accordo sui criteri dell'articolo 54

Occorre andare avanti per raggiungere tutti gli obiettivi

22/01/2017
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Martedì pomeriggio è stata firmata finalmente da Flc Cgil, Fir Cisl e Anpri l’ipotesi di accordo sulle selezioni ex art. 54.

La FLC CGIL ha ritenuto di firmare l’ipotesi di accordo sull’articolo 54 perché erano stati rimossi tutti gli ostacoli inseriti nel testo in questi mesi dall’amministrazione.

Rispetto alla versione di fine dicembre, sono stati tolti - come chiesto dalle organizzazioni sindacali - i riferimenti alla dotazione organica e alle relazioni sindacali che il direttore generale aveva voluto inserire solo per “tenere il punto”.

E’ inoltre stata apposta una nota a verbale unitaria, alla quale si è aggiunto un impegno scritto dell’amministrazione - richiesto dalle organizzazioni sindacali - a fare ripartire il confronto sui posti per profilo e livello dalla tabella che era stata concordata negli scorsi mesi.

L’ipotesi di accordo, nei suoi contorni già nota da mesi, comprende i seguenti elementi.

Uno stanziamento di 520mila euro, derivante dal fondo a parte già costituito e certificato all’interno della delibera del fondo accessorio 2015 (513mila euro), a cui si aggiungono ulteriori risorse per i successivi pensionamenti. Questo stanziamento consente circa 240-250 passaggi di livello.

I criteri, molto dettagliati, che andranno riferiti al 1° gennaio.

Il numero di posti per ciascun livello è stabilito per 220 posizioni (corrispondenti a 480mila euro di spesa), mentre andranno contrattati quelli aggiuntivi, anche in relazione ai ragionamenti sulla dotazione organica. Si tratta quindi ora di utilizzare il tempo che occorrerà agli organi vigilanti per valutare l’ipotesi di accordo per consentire almeno altri 20 passaggi di livello, che dovranno coprire soprattutto i posti da collaboratore e operatore di amministrazione. Per la Flc Cgil le ulteriori risorse eventuali dovranno incrementare ancora i posti dal VI al V Cter. Questo tempo sarà quindi utile all’amministrazione per predisporre il bando.

Si è fatto un passo importante, necessario per giungere finalmente alle progressioni di livello. Il tanto tempo trascorso dall’inizio di questa vertenza è stato impiegato per reperire - primo ente del comparto - le risorse dedicate all’articolo 54 e farle certificare agli organi vigilanti, ma anche per convincere l’amministrazione a un impegno più circostanziato possibile.

Le organizzazioni sindacali avevano chiesto un “pacchetto” che rispondesse alle varie esigenze del personale. Con le ipotesi di accordo firmate a dicembre sul salario accessorio 2015 e quella sugli anticipi di fascia una parte rilevante si è chiusa, ma occorre andare avanti. Si deve continuare, cercando di abbreviare sia i passaggi intermedi di certificazione che i tempi di attuazione degli accordi, adottando procedure brevi e semplificate. E’ infatti necessario arrivare al fondo 2016 e soprattutto al fondo 2017 in tempi più stretti possibile (ma per farlo deve essere certificato l’accordo sul 2015), soprattutto in modo da potere accertare e definire le risorse e i criteri anche per le progressioni economiche (art. 53).

Il risultato di oggi è il frutto della lunga fase di mobilitazione dei lavoratori e della difficile trattativa. Ricordiamo che entrambe le proposte per aumentare le risorse (fondo a parte per l’articolo 54 e fondo per la modernizzazione) andate a buon fine, pur con alcuni forti limiti, sono state messe all’ordine del giorno dalla FLC CGIL.

Occorre quindi secondo noi oggi consolidare questo primo risultato e continuare a lavorare per completare quanto manca. Sarà necessario proseguire utilizzando tutte le nostre capacità, per cui è necessaria innanzitutto l’unità fra i lavoratori: il nostro obiettivo per noi è il risultato complessivo. Dovrebbe essere quello di tutti.

Sono aperte peraltro ancora tante partite oltre a quella strettamente legata al salario accessorio, alcune delle quali sembravano a un passo dalla chiusura: ricordiamo fra le tante i benefici assistenziali del 2015 (e il relativo nuovo regolamento) e gli incentivi per la mobilità interna. Su questi aspetti si deve tornare da subito al tavolo.

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