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Salario accessorio ISTAT: chiuso l’accordo sul passato, resta la necessità della mobilitazione sulle progressioni

La FLC CGIL firma l'integrazione all'accordo 2011 e le ipotesi di accordo 2012 e 2013

09/10/2015
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Arrivati ad ottobre, gli esisti della vertenza iniziata ormai da oltre 6 mesi appaiono privi di prospettive. Dopo la risposta del MEF all’Istat, non ci sono segnali da parte del Ministero della Funzione Pubblica, che è attualmente l’attore che gioca il ruolo determinante.

Dopo gli strappi e i comportamenti dannosi dell’amministrazione su questa vertenza, a partire da settembre l’Istat ha mostrato una minima ragionevolezza, almeno sulle questioni di minor rilievo, che riguardavano gli accordi pregressi, venendo in parte incontro alle richieste della FLC CGIL.

La FLC CGIL, dopo l’ultimo incontro di giovedì 1° ottobre e la richiesta di un impegno scritto da parte dell’amministrazione a utilizzare tutti gli strumenti per aumentare il fondo dal 2015 in poi, ha siglato oggi 9 ottobre 2015 l’integrazione all’accordo del 2011 e l’ipotesi di accordo su 2012 e 2013, in seguito alla nota di chiarimento dell’amministrazione inviata giovedì mattina alle organizzazioni sindacali e al voto dell’assemblea di giovedì 8 ottobre a via Balbo, che ha approvato il mandato alla firma a larga maggioranza, con la contrarietà di una parte del personale presente.

La FLC CGIL ha allegato alle ipotesi di accordo due note a verbale sul 2011 e su 2012 e 2013, ribadendo i punti ancora non chiariti negli scorsi mesi, pur ritenendo che non esistano ulteriori possibilità di incremento delle risorse stabili dei fondi degli anni 2011-2014.

La firma sul passato chiude la coda di una vicenda che non aveva più senso tenere aperta, ottenendo l’impegno ad avviare un confronto su alcuni temi che ancora non erano stati affrontati (conto terzi, razionalizzazione, modernizzazione) e che avrebbero potuto esserlo già da marzo. Detto questo, la firma non risolve la questione fondamentale della  vertenza sulle progressioni economiche e di livello, cioè il reperimento di risorse aggiuntive a partire dal 2015, il cui esito continua ad essere legato alla capacità di iniziativa e di mobilitazione dei lavoratori. Ricordiamo che lo stato dell’arte della vicenda è che lo strumento principale per sbloccare la situazione (l’utilizzo delle risorse storiche dell’articolo 54) è stato spostato fuori dall’Istituto. D’altra parte l’impegno scritto dell’amministrazione sulle altre possibilità previste dalla normativa va monitorato costantemente, a partire dai prossimi incontri.

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