Di seguito il comunicato della FLC CGIL sull'organizzazione della 15a conferenza di statistica:
LA CONFERENZA DI STATISTICA È POCO INTELLIGENTE SE FA DA MEGAFONO AL GOVERNO
La conferenza di statistica di quest’anno si è aperta con i saluti istituzionali del ministro della funzione pubblica Paolo Zangrillo e subito dopo con la prima plenaria: un’intervista alla ministra per le riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati sull’argomento “Le riforme costituzionali per rilanciare la partecipazione dei cittadini alle istituzioni” da parte del direttore dell’Istat e capo dell’ufficio stampa Davide Colombo: un talk show degno di una trasmissione giornalistica e non di un convegno scientifico.
Davvero qualcuno pensa che il premierato o l’autonomia differenziata abbiano qualcosa a che fare con il tema della conferenza, che è “La statistica ufficiale nel tempo dell’Intelligenza Artificiale” o in generale con la statistica? Lo abbiamo chiesto a ChatGPT e come di consueto è talmente “intelligente” che è capace di trovare varie connessioni: cliccate e leggete! Sono comunque risposte più interessanti di quelle che abbiamo ascoltato durante la conferenza.
Anche la seconda giornata si apre con un’intervista, al ministro dell’interno Matteo Piantedosi, sul tema “Cybersicurezza e contrasto ai crimini informatici: lo strumento della intelligenza artificiale”. Non c’entra nulla la statistica, ma almeno si cita il secondo argomento della conferenza.
A chiusura della conferenza, Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, parteciperà a una tavola rotonda.
Una presenza di 4 ministri così centrale, nei momenti di massimo afflusso e quindi di maggiore visibilità (relegando i paper scientifici a uno scrolling automatico su una serie di schermi), senza contraddittorio, di ministri di un governo in carica, non ci risulta si sia mai registrata durante una conferenza di statistica.
Invitiamo chiunque a verificare leggendo i programmi di tutte le conferenze che l’Istat ha organizzato, a partire dal 1992:
15a, 14a, 13a, 12a, 11a, 10a, 9a, 8a, 7a, 6a, 5a, 4a, 3a, 2a, 1a
Potrebbe essere un segnale dell’interesse di questo Esecutivo per il lavoro dell’Istituto e quindi, in una visione ottimistica, portare a modificare ad esempio le norme vetuste che impediscono la crescita dei fondi del salario accessorio, che rendono molto difficile la valorizzazione professionale di ricercatori e tecnologi dell’Istat. Al momento vediamo solo un segnale molto preoccupante di scarsa autonomia da parte dell’ente.
In ogni caso la conferenza è stata interessante per altri motivi. Innanzitutto perché il presidente Chelli ha esordito ricordando che “la qualità dei dati e la loro affidabilità possono migliorare enormemente con l'intelligenza artificiale ma non possono essere delegati ad essa in toto”. A questa osservazione banale ma non irrilevante, ha fatto seguito, una mezz’ora dopo, l'intervento di una rilevatrice dell’Istat che l’ha declinata concretamente, ed è stata applaudita calorosamente dalla platea, perché insieme ai suoi colleghi contribuisce “in modo fondamentale a quella che è la missione dell'istat”, come ha detto Chelli. Abbiamo apprezzato il fatto che il presidente le abbia consentito di intervenire. Auspichiamo che ora seguano i fatti e che sia data centralità al tema della gestione diretta della raccolta dei dati da parte dell’Istat.
Nella tavola rotonda di fine mattinata abbiamo inoltre appreso ufficialmente (dal suo intervento) che Gennaro Terracciano non è più il presidente di 3-I SpA (incarico che non ha nemmeno menzionato nel curriculum inviato per la conferenza). E quindi di nuovo non sappiamo chi è (o chi sarà) a decidere le sorti della società fantasma e i suoi compiti.
Poco dopo il francescano Paolo Benanti ha argomentato chiaramente perché sarebbe completamente sbagliato affidare i dati pubblici (e i collegamenti tra loro) a una società privata: vale per la 3-I, ma anche per le attività di rilevazione sul campo.
Continuiamo quindi a rappresentare la centralità dell’autonomia dell’Istat dai governi e l’indipendenza da qualsiasi esecutivo: valori che si costruiscono attraverso norme che favoriscono questi princìpi, internalizzando le funzioni core, ma anche con l’attività quotidiana delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto Nazionale di Statistica, che finora ha garantito l’autorevolezza dell’Ente a prescindere dai governi di turno.
FLC CGIL ISTAT
3 luglio 2024