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Coronavirus: incontro sindacale all'ISTAT in webmeeting

Resoconto del "tavolo" del 19 marzo 2020

20/03/2020
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Come richiesto, si è svolto un incontro in webmeeting tra l’amministrazione, le organizzazioni sindacali e le RSU di tutti gli uffici dell’Istat.

Erano presenti i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali e delle RSU di Roma, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Perugia, Ancona, Pescara, Napoli, Bari, Palermo.

Per l’amministrazione erano presenti, oltre al direttore generale Camisasca, la capo dipartimento del DIRM Buratta, il direttore della DCRU Weber, il direttore della DCAP Cerasoli, il direttore della DCIT Fedeli, i capiservizio Ottaiano e Lulli, il rappresentante delle relazioni sindacali Veritiero.

Abbiamo attraversato settimane nelle quali il governo ha emanato un DPCM o un decreto legge ogni due, tre giorni. Sono state prodotte circolari da ogni autorità possibile. Ministeri, regioni ed enti locali hanno adottato provvedimenti propri. Anche il solo recepimento di tutte le indicazioni e l’aggiornamento quotidiano hanno richiesto e richiedono uno sforzo comprensibile a tutti noi e anche all’amministrazione.

Siamo anche consapevoli del fatto che l’Istat ha agito prima di gran parte della Pubblica Amministrazione e anzi ha rappresentato un esempio per altri enti di ricerca. 

In queste settimane abbiamo registrato inoltre una disponibilità dei nostri interlocutori nell’amministrazione a confrontarsi utilizzando  canali informali (telefono, chat): ne diamo atto.

Ciò premesso, sono state fatte alcune forzature nella normale dialettica sindacale che, seppur comprensibili per i motivi appena detti, occorre cercare di evitare per le prossime settimane e mesi.

Abbiamo quindi invitato a trovare una modalità innovativa di confronto sindacale innanzitutto per gestire e condividere le informazioni e le decisioni che saranno prese nei prossimi giorni, che oggi possiamo solamente ipotizzare.

Abbiamo quindi fatto alcune proposte, mentre altri stimoli sono arrivati dai numerosi interventi dei rappresentanti delle sigle sindacali e delle RSU, romane e territoriali.

In particolare, le richieste portate all’incontro dalla RSU di Roma, che condividiamo, sono state:

  • la chiusura dei presìdi non essenziali

  • il non ingresso dei consulenti

  • la comunicazione agli RLS dei casi positivi

  • la fornitura ai responsabili di sede in primis, e poi a tutti i lavoratori “indifferibili”, di dispositivi sanitari adeguati (maschera, guanti)

  • le prospettive di gestione a breve termine dell'emergenza Covid-19

  • modalità e tempistica di applicazione del decreto Cura Italia, con particolare riguardo:

1) aumento dei permessi beneficiari legge 104 (art. 23)

2) estensione dei congedi parentali ed erogazioni indennità (art. 24)

3) lavoro agile fino al 30 aprile per beneficiari legge 104 (art. 38)

Lavoro agile e telelavoro

Innanzitutto il lavoro agile deve essere - come ormai dicono tutti i provvedimenti di legge, da ultimo l’art. 81 del DL 18 del 17 marzo 2020  - la modalità ordinaria di lavoro. Il periodo di emergenza finisce (attualmente, secondo la Delibera del consiglio dei ministri) a fine luglio.

Abbiamo quindi proposto di dare questo orizzonte temporale fin da ora per il codice 602. 

La sperimentazione “normale” in corso è evidentemente saltata. Ciò non toglie che può essere utile avviare un’indagine, come già stanno facendo alcune direzioni, per capire le criticità, i vantaggi e gli svantaggi.

Secondo i nostri feedback l’esperienza è generalmente molto positiva, ovviamente considerando la situazione eccezionale di per sé e di chi deve conciliare il lavoro con genitori malati, figli che sono 24 ore a casa, ecc. 

Dobbiamo soprattutto essere grati a tutti i nostri colleghi che hanno fatto e stanno facendo i salti mortali per continuare a garantire le attività e il lavoro di tutti. Ci riferiamo in particolare ai colleghi della DCIT che sono stati e continuano ad essere disponibili e attivi: sono tanti i lavoratori che ci hanno segnalato l’assoluta dedizione di molti di loro nell’assistere e aiutare il proseguimento delle attività. Tutte le ore lavorate dai colleghi devono ovviamente essere riconosciute, a prescindere da vincoli di qualsiasi tipo. Pensiamo anche nel lungo periodo a capire se e come premiare questo super impegno, a partire da un approfondimento sul “bonus” di 100 euro previsto dal DL 18 del 17 marzo.

Abbiamo chiesto nuovamente di iniziare quanto prima il telelavoro per i colleghi che sono in attesa, e di prorogare fino a fine luglio quelli in scadenza.

Per quanto concerne le dotazioni informatiche siamo consci del grande sforzo fatto in questi giorni, ma abbiamo chiesto, se e quando possibile, di fornire a chi ne ha bisogno PC, connessioni, telefoni di servizio (pensiamo per questi ultimi in particolare ai lavoratori delle sedi territoriali).

Per chi non avesse assolutamente attività “agili”, crediamo sia necessario e utile uno spostamento - temporaneo - ad altre attività, tra le quali da subito può essere efficacemente utilizzata la formazione a distanza.

L’area della formazione va in generale decisamente potenziata. Abbiamo notato già alcuni sforzi per farlo.

Per l’amministrazione hanno risposto sia il direttore generale, Camisasca, che il direttore DCIT, Fedeli.

Pur non dando risposte immediatamente concrete, hanno manifestato un impegno ancora maggiore di quello profuso per rendere il lavoro agile “straordinario” funzionale alle attività di tutti i colleghi.

La conferenza dei capi servizio prevista per venerdì 20 marzo, convocata dal presidente, serve anche a fare il punto della situazione.

E’ stato evidenziato che le VDI finora installate sono 1.750 e 150 i collegamenti VPN. Stanno arrivando ulteriori richieste residue dalle direzioni.

Secondo quanto riportato da Fedeli, l’Istat fornisce oggi 1.200 portatili e ovviamente con i tempi possibili saranno valutate ulteriori necessità.

Fedeli ha inoltre sottolineato che in questa fase si sono svolte ca. 1.200 riunioni in webmeeting per un totale di oltre 3.000 ore e 5.200 “lavoratori” coinvolti. La DCIT si sta attrezzando per superare alcuni vincoli di contemporaneità.

Sulla Intranet le FAQ vengono aggiornate in continuazione ed è previsto un aggiornamento delle istruzioni. Si sta pensando anche a videotutorial o ad aule virtuali per “insegnare” ai colleghi come lavorare a distanza, cercando di replicare i corsi normalmente svolti per i telelavoratori.

Chiusura sedi

Abbiamo chiesto di prorogare la chiusura fino a fine luglio, salvo concordare la riapertura, se necessario, previo confronto con sindacati e RSU della/e sede/i in questione.

L’apertura di via Balbo 16 deve continuare ad essere garantita se possibile attraverso la volontarietà. Si può anche pensare ad un orario ridotto. Il direttore della DCRU Weber ha detto che è disponibile a un confronto su come affrontare la questione delle turnazioni, attualmente garantite grazie alla volontarietà.

Camisasca ha risposto che le sedi rimarranno probabilmente chiuse ben oltre il 25 marzo, in conseguenza degli atti del governo. La comunicazione però sarà data probabilmente non prima di lunedì. Sull’orario ridotto per via Balbo, non c’è stata una risposta definitiva, ma non è stato escluso.

Alcuni lavoratori avranno bisogno di recuperare del materiale nelle loro stanze per proseguire per tanto tempo il proprio lavoro ordinario.

Camisasca ha ricordato che per recuperare oggetti nella propria sede, basta scrivere a DCAP e concordare quando venire.

Attività (e in particolare “raccolta dati”)

Sappiamo che si sono succedute riunioni per gestire l’emergenza, con proposte via via cambiate per ovvie ragioni, visto l’evolversi della situazione. Si è anche costituita una task force ad hoc.

E’ necessario cercare di avere un quadro il più possibile di lungo periodo.

Vanno considerate tutte le implicazioni sul personale esterno che l’Istat impiega per le indagini: rilevatori, operatori di call center, impiegati comunali.

Prima di tutto viene la salute, dei lavoratori e dei soggetti intervistati.

Quindi c’è la tenuta salariale dei soggetti implicati. Abbiamo chiesto all’Istat di farsi promotore anche di tavoli con le parti sociali per stabilire protocolli e per far applicare gli ammortizzatori sociali necessari.

Al contempo abbiamo suggerito che l’Istat, con i dati che ha a disposizione, debba e possa fornire contributi e analisi fondamentali per la collettività, come ad esempio sulle attività economiche effettivamente indispensabili, sull’impatto socio economico dell’emergenza, sul contagio e la mortalità. A questo proposito abbiamo suggerito di proporre una task force insieme all’ISS e al ministero della salute.

Ricordiamo a tal proposito la lettera inviata dalla presidente della SIS, membro del consiglio dell’Istat, all’ISS, e l’attività di ricerca svolta in sinergia di ricercatori provenienti da diversi ambiti, condivisa nelle varie piattaforme di collaborazione.

Su questi aspetti, il direttore generale ha annunciato che venerdì 20 marzo ci sarà una conferenza dei capi servizio e che in particolare le attività di rilevazione sono in continua fase di rimodulazione, anche in conseguenza di indisponibilità delle ditte che lavorano in appalto. L’obiettivo principale è quello di limitare il decadimento della qualità della produzione statistica. Altro tema aperto è quello delle sanzioni, anche in relazione con quanto previsto dal decreto “Cura Italia”. 

Il direttore generale non ha escluso che l’Istituto nei prossimi giorni dia al Paese, attraverso i propri canali, informazioni importanti sugli aspetti da noi richiamati, fornendo quindi il proprio contributo istituzionale alla crisi.

Orario di lavoro

Abbiamo chiesto di “immobilizzare” tutte le regole, dal rispetto della fascia di compresenza per chi viene in ufficio (non ha alcun senso) fino alla necessità di recupero debiti e crediti (vale anche per i I-III che entro aprile dovrebbero recuperare i debiti orari precedenti).

Il primo provvedimento, già adottato, sul recupero dei debiti di febbraio da parte dei colleghi dei livelli IV-VIII rischia di essere insufficiente.

Scadenze e proroghe

E’ comprensibile che molte scadenze siano state rinviate. Ad esempio quella per la mobilità (art. 52 e 65): la nuova data di scadenza per le domande è il 30 aprile.

Oggi è stata rinviata ancora una volta la data delle prove scritte per i concorsi di III livello banditi nel 2018, alla gazzetta ufficiale del 29 maggio.

Chiediamo di fornire al personale un dato il più possibile aggiornato e completo, nonché di avere comportamenti omogenei.

Alcuni concorsi interni non sono stati fermati (come la call per il caposervizio CRS), non è chiaro cosa sia successo per la call del mobility manager.

Abbiamo letto nel Decreto del 17 marzo che l’Istat fa eccezione per la scadenza del consiglio di amministrazione. Il direttore generale ha affermato che questo significa che le nomine vanno avanti e quindi che saranno avviate anche le procedure per l’elezione del rappresentante interno. Abbiamo espresso forte perplessità sull’avvio in questa fase del procedimento elettorale.

Per quanto possibile chiediamo di rispettare le scadenze previste dal protocollo d’intesa del 19 dicembre 2019. E’ positivo che sia stato comunicato sulla Intranet che questo mese verranno erogati gli arretrati ai vincitori dell’articolo 53. Ringraziamo il personale della DCRU per gli sforzi aggiuntivi.

Protocollo per la gestione di “casi” di Covid-19 fra i colleghi

Abbiamo chiesto un protocollo per la gestione dei casi di Covid-19 (sospetti e “conclamati”) che coinvolga almeno RLS, RSPP e medico competente. E’ inaccettabile quanto successo negli scorsi giorni, con voci che si rincorrevano e informazioni ottenute solo con il passaparola. 

Il personale ha bisogno di dati più dettagliati, anche sui casi già verificatisi, come abbiamo evidenziato nella nota unitaria. Non intendiamo assolutamente chiedere di rendere pubblici i nomi dei colleghi, ma fornire informazioni più dettagliate sui giorni in cui sono stati in ufficio e una relazione sui provvedimenti che sono stati presi. In assenza di informazioni si alimenta solamente il panico. 

Il Direttore generale ha chiarito che l’amministrazione non può diffondere informazioni incerte e che quando è stato possibile sono state date a tutti quelli che dovevano sapere. Ha comunque accettato l’idea di coinvolgere gli RLS a contribuire alla definizione di protocolli specifici su come affrontare i casi che dovessero capitare. 

Si è anche dichiarato favorevole ad aumentare il numero di RLS delle sedi romane, una vecchia richiesta della RSU.

Salute e sicurezza

E’ stato chiesto di condividere le relazioni sulle sanificazioni effettuate, è stata data la disponibilità a farlo, almeno con gli RLS. Cerasoli ha assicurato che la sanificazione della sede centrale ha seguito lo stesso protocollo delle altre.

E’ stata chiesta la fornitura di dispositivi di protezione individuale adeguati per i lavoratori che sono presenti in Istituto e per quelli delle ditte. Cerasoli ha detto che è già stata sollecitata la ditta che si occupa della vigilanza, per il loro lavoro di interazione. Per le altre fattispecie si è riservato un approfondimento per valutare le reali necessità. 

Applicazione delle misure del DL 18 “Cura Italia” all’Istat

Va capito se le risorse previste all’art. 100 per gli enti di ricerca possono riguardare anche l’Istat.

Per quanto riguarda i permessi 104 estesi per i mesi di marzo e aprile è uscito un apposito comunicato sulla Intranet.

Sulle altre misure (come ad esempio i congedi al 50%), la DCRU sta aggiornando “Cosa fare per” e preparando apposite comunicazioni.

Qui la scheda della FLC CGIL al Decreto

Qui il commento della CGIL al Decreto

Destinazione risparmi smartwork

Abbiamo proposto di pensare a come destinare le risorse che stiamo risparmiando con lo smartwork (principalmente sui buoni pasto), ad esempio finanziando progetti di ricerca sul Coronavirus, oppure per donazioni al sistema sanitario.

Conclusioni

Il direttore generale ha ringraziato tutto il personale per l’impegno, le organizzazioni sindacali per la collaborazione e i suggerimenti. 

L’Istat sta preparando una comunicazione pubblica per precisare come sta continuando la sua attività. E’ stata costituita una task force sulle indagini. Ci sarà un atto del presidente a breve sia sulle sanzioni che sul proseguimento delle indagini. 

Vanno convocati altri tavoli ordinari, seppure in modalità a distanza, per cercare di non accumulare troppi ritardi nella contrattazione sindacale.

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