Il Consiglio dei ministri, dopo mesi di indiscrezioni, su proposta della Ministra per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, stasera 8 novembre 2018 "ha deliberato l’avvio della procedura per la nomina del prof. Gian Carlo Blangiardo a Presidente dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT)". "La designazione sarà quindi sottoposta al parere delle Commissioni parlamentari competenti".
La procedura di selezione, prevista dalla normativa, ma avviata solo dopo le prese di posizione della FLC CGIL e di altri, non è stata trasparente come poteva esserlo: non è stata pubblicata la lista dei candidati e abbiamo appreso i tre nomi selezionati dalla commissione predisposta dalla ministra Bongiorno dalla stampa. E il fatto che il nome finale sia lo stesso annunciato all'inizio lascia pensare che possa essere stata una mera operazione di facciata.
Gian Carlo Blangiardo compirà 70 anni tra pochi giorni. E' professore ordinario di demografia dal 1998 all'Università Bicocca di Milano e collabora con la Fondazione Ismu. Da sempre parte di ambienti cattolici, negli scorsi anni si è avvicinato alla Lega di Matteo Salvini, ha espresso sui giornali tesi vicine a quelle del "Popolo della famiglia" in tema di diritti civili e posizioni nette sull'immigrazione, collaborando alla stesura del pamphlet "La grande farsa umanitaria".
"Riteniamo di una gravità inaudita e un’offesa per tutte le donne l’attacco inusitato alla legge 194. Senza contare la sua personale battaglia contro lo ius soli e i migranti. È evidente che il professor Blangiardo non può essere censurato per le sue idee, ma ci chiediamo come sia possibile che egli divenga presidente di un Istituto pubblico di Statistica avendo già manifestato prese di posizione su temi profondamente delicati della società italiana". Questo dichiarava il segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli a luglio, quando la nomina di Blangiardo era stata confermata dallo stesso professore attraverso interviste ai giornali.
Ci chiediamo quindi ora se le commissioni parlamentari competenti, ovvero quelle degli affari costituzionali di Camera e Senato, all'interno delle quali è necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi per ratificare la nomina definitivamente, difenderanno una nomina evidentemente legata a una parte politica ben definita. Dopo il blitz del ministro Bussetti che ha rimosso il presidente dell'Agenzia Spaziale pochi giorni fa, sembra che gli enti di ricerca siano diventati terreno di occupazione della Lega.
In ogni caso la FLC CGIL difenderà l'autonomia e l'indipendenza dell'Istituto Nazionale di Statistica, nonché dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici, da qualsiasi condizionamento politico rispetto all'attività di ricerca e di produzione dei dati al servizio del Paese.