Con un comunicato del 2 maggio, l'Istat ha annunciato che, "a causa dell’interruzione nell’erogazione dell’energia elettrica prevista presso l’edificio che ospita la sede territoriale della Sardegna lunedì 6 maggio, l’Istituto dà l’opportunità, in quella giornata, ai colleghi in servizio presso la sede di lavorare presso il proprio domicilio secondo la modalità “lavoro Agile”".
Un ulteriore esempio, dopo quello per la sede di Piazza Marconi a Roma in occasione del gran premio di Formula E, di come utilizzare questo istituto in via "emergenziale". Anche in questo caso, non è chiaro perché limitare lo smart working al proprio domicilio, senza dare la possibilità di lavorare fuori casa. Non essendo chiaramente definite le casistiche delle attività che si possono svolgere da casa, in relazione ad esempio al trattamento sui dati personali, chi non poteva avvalersi di questa modalità era costretto ad un giustificativo di assenza o alle ferie. A Cagliari, a differenza di Roma, l'Istat ha infatti una sola sede.
Permane soprattutto la richiesta di estendere lo smart working a tutti i lavoratori attraverso una sperimentazione, come già avviene in altri enti di ricerca, non solo per occasioni speciali o urgenti, come peraltro annunciato in più occasioni.