Giovedì 29 aprile le organizzazioni sindacali FLC CGIL, FSUR CISL, UIL Scuola RUA, FGU Ricerca e SNALS Ricerca dell'Istat hanno firmato un nuovo verbale di intesa, che proroga le disposizioni già decise a fine gennaio 2021, fino al nuovo termine dello stato di emergenza: il prossimo 31 luglio.
Rimangono perciò in vigore le misure che in questi mesi hanno regolato i piani di rientro e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori. Rimane da definire ancora, nonostante i ripetuti incontri, la questione dei buoni pasto non erogati a partire da agosto del 2020 e della possibilità di contabilizzare eventuale credito orario. Inoltre, come ribadito nel verbale siglato il 29 aprile, si dovrà procedere celermente a un confronto finalizzato all'introduzione del lavoro agile post-emergenziale.
La raccolta dei verbali d'intesa relativi al periodo emergenziale all'Istat
Nel frattempo il consiglio dei ministri ha approvato, sempre giovedì 29 aprile, il “decreto proroghe”, che prevede alcuni cambiamenti sulle percentuali che simbolicamente si dovrebbero applicare al personale della pubblica amministrazione. Quella del 50 (relativa al lavoro a distanza emergenziale) è stata tolta e quella del 60 (relativa al lavoro a distanza post-emergenziale) è stata ridotta al 15. Si tratta evidentemente di segnali politici voluti dal ministro Brunetta.
Contemporaneamente il lavoro agile “in deroga”, che finora è stato legato all’emergenza sanitaria, diventerebbe possibile fino alla firma dei nuovi CCNL e comunque fino al 31 dicembre 2021.
Sul sito della Funzione Pubblica sono usciti due comunicati:
Smart working, nella Pubblica amministrazione via la soglia minima del 50%
Lavoro agile, ecco cosa cambia con il “decreto proroghe”
Valuteremo il testo del decreto quando sarà disponibile e le modifiche da proporre in parlamento.