Dopo l'interruzione delle relazioni sindacali il 27 febbraio da parte di tutte le organizzazioni rappresentative all'Istat e l'assemblea del 4 marzo, l'ufficio relazioni sindacali ha scritto una nota il 5 marzo per "invitare" le organizzazioni sindacali a ritornare al tavolo, escludendo di potere modificare l'ordine di servizio sulle "ferie forzate".
Le organizzazioni sindacali hanno risposto unitariamente lunedì 11 marzo, ribadendo la richiesta di ritirare e discutere l'ordine di servizio e di incontrare direttamente presidente e direttore generale.
La successiva risposta dell'ufficio relazioni sindacali, nel primo pomeriggio di martedì 12 marzo, ha da una parte effettivamente riconosciuto la volontà di "ridiscutere" l'ordine di servizio sulle chiusure forzate, dall'altro ha assicurato un incontro con il presidente Blangiardo, seppure senza fissare una data.
Unitariamente, si è quindi deciso di presentarsi all'incontro, che si è incentrato quasi solamente sulla questione delle "chiusure forzate". Di seguito il comunicato unitario uscito oggi, 13 marzo.
ISTAT: RELAZIONI SINDACALI A UN BIVIO
In risposta al comunicato unitario del 27 febbraio, l’amministrazione ha invitato le organizzazioni sindacali, con una nota, a sedersi comunque al tavolo del 12 marzo già convocato sul salario accessorio 2018 “in considerazione della rilevanza, per la vita dell'Amministrazione e del suo personale tutto, degli appuntamenti già fissati e da fissare a breve termine”, negando che le chiusure forzate fossero oggetto di contrattazione o confronto.
Le organizzazioni sindacali hanno risposto unitariamente con una nota, ribadendo che “la definizione dei giorni e delle modalità di attuazione delle chiusure forzate rientra evidentemente nell’ambito delle materie di confronto e contrattazione”.
Abbiamo quindi chiesto di parlare direttamente “con il Presidente e il Direttore Generale, e di integrare l’ordine del giorno con la questione delle relazioni sindacali, partendo dal ritiro dell’ordine di servizio sulle chiusure forzate, con l’obiettivo di arrivare a un calendario di incontri finalizzati a risolvere i tanti problemi aperti da troppo tempo”.
L’amministrazione ha comunicato alle 14.35 di ieri pomeriggio che all’ordine del giorno dell’incontro si aggiungeva il punto:
stato delle relazioni sindacali in seguito al comunicato unitario del 27 febbraio 2019 di interruzione del confronto sindacale ed alla richieste ivi contenute, con particolare riferimento alla possibilità di ridiscutere con le OO.SS. in modo più approfondito il contenuto dell'Ordine di Servizio n. 47/2019 del 26.02.2019.
Aggiungendo inoltre che c’è “la disponibilità del Signor Presidente ad un incontro di presentazione e ascolto con le sigle sindacali firmatarie del CCNL a data da fissare”.
Unitariamente abbiamo deciso di partecipare alla riunione, vista la disponibilità a ridiscutere l’ordine di servizio sulle chiusure forzate.
È stato con forza richiesto che siano possibili giustificativi delle assenze diversi dalle ferie, come accade negli altri enti che applicano le chiusure forzate.
Nel permanere da parte di tutte le OO.SS. presenti al tavolo la preoccupazione per il costante aumento registrato negli ultimi anni del numero di giorni di chiusura voluti dall'amministrazione (1 nel 2016, 3 nel 2017, 5 nel 2018, ed ora 7 nel 2019) è stato chiesto nuovamente di ridurre il numero di giorni previsti dall’ordine di servizio che ovviamente non significa accettare che alcuni direttori impongano ai dipendenti un “impegno forzato” tutto l’anno.
Il direttore generale si è quindi impegnato a modificare l’ordine di servizio e a portare oggi le proposte sindacali in comitato di presidenza.
Assodato l’impegno dell’amministrazione a integrare l’ordine di servizio con le modifiche richieste si è poi affrontato nel poco tempo rimasto il salario accessorio 2018. Tutte le organizzazioni sindacali hanno ribadito che, pur apprezzando lo stanziamento per incrementare l’indennità di ente mensile, l’importo destinato agli straordinari, sceso da 600 a 580mila euro, è comunque ancora troppo alto.
Rimaniamo quindi in attesa delle effettive novità in tal senso e della fissazione dell’incontro promesso con il presidente, per decidere se le relazioni sindacali sono effettivamente ripartite.
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13 marzo 2019