Giovedì scorso, finalmente chiamati alla firma dell'accordo sul salario accessorio 2011, non avendo ricevuto le necessarie garanzie circa la tempistica del pagamento della seconda tranche del fondo della produttività collettiva e individuale che i lavoratori dell'Istat attendono da marzo, abbiamo chiesto urgentemente un incontro con il direttore generale.
Dopo il breve confronto di giovedì, oggi 31 luglio abbiamo incontrato la delegazione dell'amministrazione e il direttore generale. Dopo l'incontro si è proceduto alla sottoscrizione dell'accordo. L'esito dell'incontro è stato infatti che:
La FLC CGIL firma un accordo che consente di non aggravare ulteriormente il quadro già devastato delle retribuzioni pubbliche, togliendo qualsiasi riferimento alla legge Brunetta per la distribuzione della produttività e sbloccando il pagamento della quota rimanente del salario accessorio 2011 che rappresentava una vera e propria emergenza. Non ci sono nell'accordo le nostre proposte relative a una diversa distribuzione del fondo fra le varie voci e ad un'applicazione straordinaria, seppur solo giuridica, dell'art. 53, proposte peraltro non condivise da altre organizzazioni sindacali. E’ stata invece ridotta la quota del fondo destinata alla produttività collettiva e individuale, già diminuita con gli accordi 2009 e 2010.
La vigente tagliola sulle retribuzioni pubbliche con il taglio del 10% del salario accessorio (Legge 133/2008) e il vincolo di non aumentare gli stipendi (Legge 122/2010) non avrebbe consentito operazioni reali di aumento retributivo. La condizione della contrattazione integrativa e dei salari resta dunque pessima.
L'aspetto davvero rilevante dell'accordo è il ribaltamento della posizione iniziale dell'amministrazione sui riferimenti alla legge Brunetta. Per la distribuzione della produttività infatti non si fa alcun riferimento al sistema di valutazione della performance, come inizialmente proposto. Ricordiamo infatti che gli organi vigilanti, su questo punto, non avevano approvato gli accordi del 2009 e 2010, e su questo avevano aperto il contenzioso che ha impedito ai lavoratori di vedere la produttività nella busta paga di marzo.
L'amministrazione ha inoltre comunicato il pagamento a breve dei rimborsi dei benefici assistenziali, dopo l'approvazione dei ministeri vigilanti, che dovrebbe avvenire entro il 5 agosto.