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La FLC CGIL partecipa allo stato di agitazione del personale informatico dell'Istat

Martedì 16 ottobre 2018 l'assemblea indetta dalla RSU di Roma

14/10/2018
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L’informatica rappresenta – da sempre e oggi a maggior ragione– uno degli snodi centrali della statistica pubblica in tutte le fasi: progettazione, produzione e diffusione dei dati. Negli anni sono anzi cresciute le fasi del processo nelle quali queste professionalità sono fondamentali: basti pensare alla gestione dei database, all’implementazione dei questionari elettronici, alla correzione, validazione e analisi dei dati. E’ necessario, pertanto, sin dalla fase iniziale di un “progetto”, il coinvolgimento di tutte le professionalità informatiche che ne concorrono alla realizzazione.

Come abbiamo denunciato più volte negli anni e con forza negli scorsi mesi in relazione a un utilizzo troppo esteso degli appalti, il rischio – sempre presente – è quello di una esternalizzazione più o meno strisciante di funzioni “core” dell’Istituto, mettendo a rischio di conseguenza la qualità dei dati e la stessa autorevolezza dell’ente.

L’esternalizzazione di alcuni settori dell’informatica, soprattutto quelli più legati alla produzione statistica, ha peraltro già prodotto nel recente passato fallimenti o risultati deludenti, che quasi sempre sono stati gli informatici interni a risolvere.

Gli ingenti stanziamenti destinati oggi per  gli appalti informatici devono  essere invece dedicati ad una piena valorizzazione del personale interno, attraverso la crescita professionale ed un piano di reclutamento adeguato e capace di rispondere alle aspettative dei lavoratori. Il prossimo piano di fabbisogno, che l’Istituto ha annunciato voler discutere già in queste settimane, deve quindi partire proprio dai fabbisogni che si possono dedurre dagli appalti informatici! Oltre ai nuovi concorsi, un segnale immediato può venire da uno scorrimento consistente delle graduatorie esistenti al VI livello nel profilo informatico.

E’ evidente che il problema è a monte, e deriva dall’accettazione da parte dell’Istituto di un finanziamento per i censimenti pari a un terzo di quello del 2011, che ha comportato la rinuncia a un importante spazio finanziario di innovazione e valorizzazione del personale. A questo punto si impone una vera spending review sugli appalti, a cominciare da quelli informatici, con lo scopo di progettare un Istat che ricominci finalmente ad assumere e a dotarsi di un’organizzazione efficiente.

I problemi della DCIT sollevati nelle scorse settimane, in conseguenza degli scandalosi bandi di concorso di I, II e III livello, sono in parte comuni a tutto l’Istituto, e in particolare ai settori creati con la modernizzazione dell’Istituto. La FLC CGIL lo denuncia da tempo, forte anche del questionario realizzato l’anno scorso, in cui peraltro si stigmatizzava la marginalizzazione della funzione informatica e lo scarso investimento in innovazione tecnologica. In quella sede avevamo affermato con forza che una così spinta parcellizzazione del processo produttivo avrebbe portato inevitabilmente a disfunzioni nell’organizzazione del lavoro, previsione che sembra puntualmente avverarsi proprio in questi giorni con l’inizio delle operazioni sul campo del censimento permanente della popolazione.

Il caos attuale si scontra con il comportamento della dirigenza dell’Istituto, impegnata per lo più a minimizzare qualsiasi inconveniente e mostrare efficienza davanti al presidente, scaricando sul personale tutte le inadeguatezze di processi innovativi disegnati sulla carta e mai verificati fino in fondo nella loro fattibilità.

La FLC CGIL ritiene quindi non solo legittima ma anche necessaria la mobilitazione dei lavoratori dell’informatica, che rivendicano il loro ruolo fondamentale all’interno del processo statistico, e auspica che la critica all’attuale organizzazione del lavoro coinvolga tutti gli altri settori dell’Istituto in sofferenza, a cominciare dalla direzione della Raccolta Dati e dai colleghi degli uffici territoriali, che da mesi, con la loro professionalità, dedizione, esperienza e disponibilità stanno evitando che la rete di rilevazione e l’utenza si rivoltino definitivamente contro l’Istituto.

Anche sulle esternalizzazioni, la FLC CGIL crede che il ragionamento, solo accennato dal presidente Alleva e mai poi proseguito sulla possibile reinternalizzazione della rete FOL, sia da riprendere e rilanciare, avendo come principale finalità il miglioramento delle statistiche e della loro qualità: anche di questo chiederemo un riscontro all’interno del Piano di fabbisogno. Il cambio di presidente non ci troverà impreparati.

Invitiamo quindi tutto il personale della DCIT all’assemblea indetta unitariamente dalla RSU di Roma per martedì 16 ottobre dalle 11 alle 14 nell’aula magna di via Balbo, auspicando che la mobilitazione si allarghi, per quanto necessario, a tutto l’Istituto, per ottenere un vero piano dei fabbisogni dell’Istituto Nazionale di Statistica, e per ricominciare a mettere in discussione, dal basso, il processo di modernizzazione e le sue distorsioni.

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