Mercoledì 16 settembre, in tarda serata, sono arrivate alle organizzazioni sindacali due nuove bozze di ipotesi di accordo, relative al fondo del salario accessorio del 2011 (ad integrazione dell’accordo già firmato) e del 2012-2013.
Sono state accolte le principali richieste della Flc Cgil: è stata specificata nel testo degli accordi la natura delle “macrostrutture dirigenziali”, la tabella di distribuzione della produttività collettiva prevede 3 fasce invece di 5 (la richiesta era di sole 2 fasce), l’accordo su 2012 e 2013 prevede una ipotesi di distribuzione del fondo e non un semplice consuntivo, e la parte destinata alla produttività in origine non aumenta (anche se ovviamente si alimenta con i residui), l’accordo su 2012 e 2013 ricalca infine quello del 2011 sulla questione della produttività, lasciando la distribuzione della produttività individuale esclusivamente a carico di eventuali economie aggiuntive.
Nell’inviare le bozze di accordo l’amministrazione chiede osservazioni ai sindacati entro lunedì.
Abbiamo inviato le osservazioni, con un invito, contemporaneamente, a dare segnali concreti sul 2015.
La discussione tra i lavoratori per valutare i contenuti dell’ultima bozza degli accordi è iniziata nelle assemblee di questi giorni e continuerà la prossima settimana. La Flc Cgil, come detto in assemblea, a questo punto ritiene che gli accordi 2011-2013 siano firmabili, al netto di quanto scritto nelle osservazioni, e registriamo che su questo l’amministrazione ha fatto un passo indietro rispetto alla convocazione per la firma del 3 settembre che era sembrata il segno di una chiara volontà di non voler far firmare alcun accordo alle organizzazioni sindacali. Non ci sono, secondo le nostre analisi, ulteriori risorse recuperabili dai fondi passati, utilizzabili per incrementare il fondo in modo stabile. Ovviamente, in caso di firma, metteremo a verbale le anomalie che non sono state chiarite in questi mesi, a partire dai fondi di bilancio destinati al salario accessorio dei lavoratori a tempo determinato e ai mancati tagli delle risorse accessorie dei dirigenti tecnici ed amministrativi.
L’assemblea di giovedì 17 settembre a via Balbo, molto partecipata, ha evidenziato l’insoddisfazione dei lavoratori per i risultati raggiunti finora nella vertenza iniziata ormai diversi mesi fa.
L’obiettivo di questa vertenza non è mai stato e non può essere semplicemente la distribuzione del fondo degli anni scorsi.
Il nodo fondamentale, cioè ciò che permetterebbe di reperire le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo, è il recupero delle risorse storiche dell’articolo 54 (873 mila euro per il 2015), che è attualmente impantanato nell’attesa di pareri incrociati degli organi di vigilanza, a causa degli errori colpevoli commessi dall’Istat.
Quello che chiede la Flc Cgil dall’inizio e che pretendono i lavoratori è l’incremento dei fondi per il salario accessorio e quindi le progressioni economiche e di livello per tutti gli aventi diritto, con l’obiettivo per il 2015 di ripristinare quanto stabilito dal contratto nazionale, messo in discussione dal blocco della contrattazione degli ultimi anni.
Oltre alla questione del 54, l’amministrazione in questi mesi ha avuto un atteggiamento ambiguo e colpevole su tutte le altre richieste pressanti dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
Citiamo gli strumenti principali, interamente in mano all’Istat, per incrementare le risorse del fondo del 2015:
- i fondi aggiuntivi per la riorganizzazione
- un accordo sul conto terzi
- il piano dei risparmi del 2015.
Il tempo per chiudere la partita per avere le progressioni entro quest’anno è quasi ultimato. E’ per questo che è necessario riprendere ora la mobilitazione, così come deciso a via Balbo giovedì e confermato dalle assemblee di sede che si sono svolte venerdì mattina. La FLC CGIL ha quindi indetto lo stato di agitazione da lunedì 21 settembre, con assemblee dalle 7.45 alle 19 in tutte le sedi.
L’appuntamento è per tutti lunedì a via Balbo a partire dalle 9.00.