Dal 1° gennaio 2015, dopo anni di tagli e di blocco del salario dei dipendenti pubblici, è di nuovo aperta la contrattazione integrativa. Ma negli enti di ricerca, e quindi anche all’Istat, le norme che hanno tagliato le risorse e la circolare della funzione pubblica del 22 febbraio 2011 che pone le progressioni IV-VIII a carico del fondo per il salario accessorio rendono di fatto impraticabili i passaggi di livello.
La FLC CGIL ha quindi avanzato due proposte: l’utilizzo di un fondo specifico di contrattazione, diverso da quello del trattamento accessorio, per le progressioni di livello (articolo 54) e il finanziamento diretto e straordinario del fondo per il trattamento accessorio con risorse di bilancio, connettendo il riordino dell’Istituto a un investimento sulle professionalità del suo personale.
Queste due richieste, su cui la FLC e la CGIL stanno già intervenendo nei confronti dei ministeri vigilanti sono secondo noi corrette ed opportune, e al contempo realmente praticabili.
E’ ovvio che l’operazione legata alla riorganizzazione ha senso solo se c’è un finanziamento di entità significativa, con l’obiettivo di reperire le risorse per il soddisfacimento dell’intera platea degli aventi diritto alle progressioni economiche e di livello, per le seguenti ragioni:
Su questi temi è necessaria una presa di posizione puntuale del presidente Alleva. I lavoratori hanno inviato venerdì scorso una richiesta di incontro al presidente. Abbiamo chiesto al presidente di accogliere la richiesta e di organizzare in tempi brevi un confronto che sia il primo segno del cambiamento che tutti auspichiamo.
C’è un generale bisogno di chiarezza e trasparenza, punto di partenza imprescindibile per marcare una reale differenza con l’opacità e l’ambiguità degli ultimi anni.
Nonostante la mobilitazione continua degli ultimi mesi in tutte le sedi, non sono arrivati segnali concreti di un’inversione di tendenza, nemmeno su quanto immediatamente praticabile (art. 42, mobilità tra profili, erogazione dell’anticipo della produttività 2014). La mancata risposta su queste richieste non può far altro che consolidare la sfiducia nei confronti dell’amministrazione e far crescere nei lavoratori la determinazione a mobilitarsi.
Continua a non arrivare nessuna risposta sulla volontà di attuare per il 2015 sia il piano di razionalizzazione, su cui pure c’era stato un impegno chiaro anche nel Piano di fabbisogno approvato a ottobre 2014, sia il regolamento utile all'utilizzo dei fondi del conto terzi, così come non è stato chiarito quale sia l’attuale destinazione dei risparmi del censimento dell’agricoltura.
Per quanto riguarda la costituzione del fondo per il trattamento accessorio degli anni passati, oltre al ricalcolo sulle segnalazioni della FLC CGIL che sono risultate corrette, è necessario un chiarimento in tempi rapidi su tutte le indicazioni dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che non hanno ancora trovato risposta, in particolare ribadiamo quanto già richiesto, ovvero una simulazione della modalità di inclusione delle risorse accessorie dei lavoratori con contratto a tempo determinato nel fondo.
Invitiamo ancora una volta tutti i lavoratori a partecipare alle iniziative di mobilitazione di questi giorni.
Lunedì 20 aprile si sono tenute assemblee molto partecipate sia a viale Liegi, sia a viale Oceano Pacifico, così come il giorno successivo, martedì. Anche a via Tuscolana prosegue lo stato di agitazione.
Le organizzazioni sindacali sono state convocate per lunedì mattina con il seguente ordine del giorno:
"Approfondimento tecnico sulle osservazioni delle OO.SS. circa la costituzione dei fondi per il salario accessorio dei lavoratori IV-VIII"
E' stato pubblicato sulla intranet dell'Istituto un comunicato al personale del direttore generale Antonucci su "trattamento accessorio e progressioni di carriera".