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Coronavirus: incontro urgente all'ISTAT sulle misure da attivare

Un comunicato del direttore generale contiene informazioni e linee guida al personale

24/02/2020
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La FLC CGIL, nella giornata di domenica 23 febbraio, vista l’emergenza legata all’epidemia del nuovo coronavirus (covid19), ha inviato una nota all’amministrazione dell’Istat, chiedendo “un incontro urgente per valutare l’impatto sulle attività dell’ente, a tutela della salute dei dipendenti e nel rispetto delle indicazioni delle autorità sanitarie”.

Abbiamo chiesto nella nota di informare correttamente il personale, rifornire i bagni di sapone antibatterico e salviette monouso, e di ampliare le possibilità di lavoro agile, anticipando la partenza della sperimentazione, “a cominciare dalle zone dove è presente il focolaio e che potrebbero coinvolgere dipendenti e utenti degli uffici territoriali delle regioni del Nord Italia”.

Alle 14.30 di lunedì 24 febbraio è stato quindi convocato un incontro informativo con le organizzazioni sindacali e le RSU, collegate dagli uffici territoriali in videoconferenza.

I direttori Camisasca e Buratta, per l’amministrazione, hanno illustrato il comunicato che è uscito stamattina, contenente alcune misure e linee guida, dopo che nella mattinata di lunedì 24 è stata diffusa una comunicazione sulla Intranet con le indicazioni (il “decalogo”) dell’Istituto Superiore di Sanita.

Rispetto alle richieste sull’igiene, il direttore generale ha informato che l’Istituto ha chiesto alle ditte che si occupano delle pulizie un maggiore impegno, soprattutto per i bagni. Abbiamo chiesto che venisse eventualmente incrementato l’orario del contratto di servizio.

Abbiamo inoltre chiesto di assicurare la massima pulizia delle stoviglie nei punti ristoro, eventualmente utilizzando tazze e bicchieri di plastica dove non sia possibile l’utilizzo di una lavastoviglie a temperatura idonea.

È stato verificato che al momento non ci sarebbero dipendenti residenti o domiciliati negli 11 comuni interessati dall’isolamento in base al decreto emanato dal governo.

L’Istituto consente, con il comunicato, ai dipendenti delle sedi regionali del Nord Italia che hanno preso autonomi provvedimenti restrittivi tra i quali la chiusura delle scuole (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna) di utilizzare il lavoro agile per tutta la settimana, in attesa di eventuali evoluzioni, salvo la necessità di non chiudere gli uffici, attuando così l’articolo 3 del DPCM del 23 febbraio. Questo significa che potrà aderire tutto il personale delle sedi in questione, a prescindere dall’avere o meno presentato istanza per la sperimentazione, la procedura burocratica sarà sistemata in seguito. Sarà cura del singolo dirigente territoriale chiarire quanti siano i dipendenti necessari a garantire l’apertura della sede. Abbiamo chiesto che il provvedimento fosse esteso a tutte le regioni, in virtù della necessità di una maggiore precauzione e prevenzione, al fine di ridurre le occasioni di socialità, che per tanti dipendenti sono legate anche semplicemente all’utilizzo quotidiano del mezzo pubblico per recarsi al lavoro, come evidenziato nell’incontro anche da un delegato RSU di Firenze. L’amministrazione ha risposto che per ora intende limitarsi alle regioni che hanno chiuso le scuole, anche per aiutare i dipendenti a conciliare i tempi di vita e di lavoro. Abbiamo sollecitato la soluzione dei problemi tecnologici legati all'uso della VDI proprio per assicurare l'estensione del lavoro agile a un numero maggiore di colleghi nel caso le misure cautelative fossero estese anche alla sede romana. Condividiamo la proposta fatta al tavolo da una delegata RSU di Roma di sospendere la fascia di compresenza per tutto il periodo di emergenza.

Abbiamo chiesto di utilizzare come modello il comunicato diffuso nella mattinata di lunedì dall’ENEA, che ci è parso il più completo tra i vari che stanno circolando in ordine sparso, nonostante – come precisato dal direttore generale – si sia formato un “coordinamento” fra presidenti degli enti di ricerca negli scorsi giorni.

Abbiamo chiesto di consentire di accedere al lavoro agile anche a tutti i dipendenti in telelavoro, in particolare quelli negli uffici del Nord Italia. Per tutti i telelavoratori abbiamo anche chiesto la sospensione dell’obbligo settimanale di rientro. Questa richiesta è stata accolta ed è presente nel comunicato, limitatamente agli uffici territoriali del Nord Italia.

Le missioni in Italia e all’Estero non sono sospese in automatico, così come convegni e conferenze a carattere nazionale. Si deciderà caso per caso, ma l’indicazione è comunque di non autorizzare missioni nel Nord Italia. Abbiamo chiesto di usare la massima cautela. Del resto, eventi di carattere nazionale in questi giorni hanno scarsa possibilità di successo: altri enti li stanno rinviando.

Abbiamo chiesto anche la massima attenzione per quanto riguarda le attività di formazione e rilevazione sul territorio, prevedendo dove possibile forme di riunione a distanza e la sostituzione delle interviste CAPI con quelle telefoniche, con particolare cura alla sicurezza e salute dei rilevatori e un intervento specifico sulle famiglie da intervistare, nel caso in cui si trovino in territori a rischio. 

Non sono sospese le attività di sportello al pubblico negli uffici territoriali, nonostante la nostra richiesta in tal senso e nonostante alcune ordinanze regionali citino esplicitamente le biblioteche come luoghi da chiudere, come fatto presente da un delegato RSU di Torino.

Alcune attività – come quelle in collaborazione con le scuole – sono ovviamente rese impossibili dalla chiusura delle attività didattiche in molte regioni, ma anche dalla sospensione da parte del Ministero di tutti i viaggi di istruzione.

La situazione rimane in evoluzione e continueremo a seguirla nei prossimi giorni. Abbiamo apprezzato l’immediata convocazione dell’incontro e anche se gli interventi previsti non sono al livello di quelli richiesti, crediamo che la tempestività sia fondamentale, quindi abbiamo chiesto di far uscire comunque il comunicato, lasciando margini di flessibilità, in relazione alle evoluzioni del quadro sanitario e normativo. L’amministrazione si è impegnata a tenersi in contatto con le rappresentanze dei lavoratori per qualsiasi novità dovesse insorgere. È necessario inoltre che le linee guida siano diffuse e comunicate anche a tutti i lavoratori esterni che operano presso le sedi dell’Istat.

Già oggi dovrebbe tenersi un vertice nazionale tra i governatori delle regioni, dal quale potrebbero emergere indicazioni ulteriori.

Le confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL hanno avuto un incontro domenica con la ministra del lavoro Catalfo, lunedì si è svolto un incontro con la ministra Dadone e per martedì 25 ne è previsto un altro: tra i temi in discussione quelli riguardanti i lavoratori pubblici. E’ stato chiesto unitariamente anche un incontro al presidente del consiglio.

La CGIL ha inoltre chiesto un provvedimento per azzerare l’IVA sui prodotti di protezione e prevenzione.

La FLC CGIL nazionale e gli altri sindacali del comparto istruzione e ricerca sono stati convocati per mercoledì 26 dalla ministra dell’istruzione Azzolina, siamo in attesa di analoga convocazione, da noi già sollecitata, per i settori di Università, Ricerca e AFAM.

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