Giovedì 21 dicembre, come chiesto dalla FLC CGIL, sono state pubblicate le graduatorie delle procedure per i passaggi di livello (articolo 54). Complessivamente, su 491 candidati ci sono stati 256 vincitori (il 52,1%), che saranno inquadrati nel livello successivo retroattivamente al 1° gennaio 2017.
Gli esiti sono stati fortemente condizionati dal punteggio ricevuto dai lavoratori nella “verifica dell’attività svolta”.
La prima grave conseguenza delle valutazioni punitive è che 6 posti sono rimasti così non coperti, nei profili di operatore tecnico e operatore di amministrazione. Per 6 colleghi l’anzianità e i titoli non sono stati in grado di ricoprire il gap creato dalla forbice dirigenziale, dove pure i posti ci sarebbero stati.
La seconda questione – collegata alla prima – riguarda in generale i non idonei, ovvero i colleghi che non sono arrivati, sempre a causa della mannaia della valutazione, nemmeno ai 60 punti necessari per essere considerati “idonei”. Complessivamente sono 53 i colleghi sotto la soglia, fra i quali ben 38 nel passaggio dal VI al V livello del profilo CTER.
Fra i 121 idonei alle procedure dell’articolo 54 del 2010, 105 sono risultati vincitori delle procedure odierne, gli altri idonei per la seconda volta, o addirittura, in alcuni casi, non hanno raggiunto i 60 punti. I 7 punti hanno funzionato, ma non per tutti.
Gli esiti sono stati chiaramente orientati, come avevamo pronosticato nei comunicati precedenti, dalla valutazione effettuata dai direttori. I punteggi troppo bassi hanno infatti impedito a una parte consistente di colleghi di raggiungere i 60 punti minimi, d’altra parte anche punteggi molto alti hanno dato l’illusione ad alcuni di poter vincere, anche se con un’anzianità molto minore rispetto agli altri.
La decisione dei vertici dell’Istituto, applicata con piena consapevolezza da tutti i direttori, ha aumentato lo scontento di molti lavoratori, creando una dannosa tensione fra i colleghi della stessa direzione trattati in modo troppo difforme.
Le commissioni chiamate a verificare anzianità e titoli probabilmente non potevano operare molto meglio di come hanno fatto, anche se alcuni punteggi non sembrano coerenti. C’è certamente un errore materiale nella delibera pubblicata sulla Intranet per il passaggio da V a IV CTER: manca la seconda pagina.
In ogni caso, siamo a disposizione dei lavoratori che ritenessero opportuna un’azione legale. Invitiamo gli interessati a procedere intanto con l’accesso agli atti che li riguardano, propedeutico a qualsiasi valutazione.
Visto che una parte delle risorse destinate all’art. 54 rischia di andare sprecata perché in alcune graduatorie il numero di vincitori è inferiore ai posti, chiediamo di utilizzare queste risorse immediatamente per incrementare di alcune posizioni le graduatorie, a cominciare da quella con una percentuale di vincitori minore, ovvero quella relativa al passaggio da VI a V CTER.
Gli effetti negativi di questa procedura devono servire da lezione per il futuro, sia per quanto riguarda le prossime progressioni di livello (art. 54), sia per i gradoni (art. 53).
Le progressioni economiche art. 53 devono essere bandite il più presto possibile, anche in modo da dare un tempo maggiore a tutte le fasi della procedura, tra le quali quella relativa ai reclami. Non è chiaro perché l’amministrazione da settimane sia ferma. Speriamo che lo stallo sia dovuto solamente ai numerosi impegni legati alle assunzioni, alle stabilizzazioni e agli scorrimenti. Ci aspettiamo quindi una convocazione a brevissimo sul salario accessorio del 2017, così come l’uscita della graduatoria della procedura art. 42. L’invito arrivato per il 28 dicembre a discutere sullo “stato delle relazioni sindacali” deve quindi servire a definire le priorità, in cima alle quali c’è sicuramente l’articolo 53.