Lo scorso febbraio il Direttore Generale ad interim ha iniziato a seguire in prima persona i tavoli di contrattazione all’Istat. Da quella scelta sono derivate significative aperture:
- l’ammissione che l’accordo 2011 sul salario accessorio deve essere considerato asseverato
- la volontà di utilizzare le economie derivanti dal Censimento per il personale - il ritiro, dopo la forte mobilitazione di aprile, del piano di fabbisogno e la costruzione dell’accordo per la proroga di tutti i precari
- la (mini)trattativa per la distribuzione dei residui dell’assistenziale 2012.
Nonostante le aperture, neanche uno degli impegni assunti si è chiuso.
La FLC CGIL, lo scorso martedì 3 giugno, di fronte a una fantasiosa convocazione dell’amministrazione, ha deciso di sospendere la propria partecipazione ai tavoli di contrattazione all’Istat, finché non si fosse ripristinata un’agenda dei lavori, finalizzata ad affrontare e chiudere alcune vicende.
Ora, a pochi giorni dall’insediamento del nuovo presidente, arriva la convocazione per la firma dell’accordo sui residui del fondo assistenziale del 2012. Giunti oramai a fine luglio, vengono convocate le organizzazioni sindacali unicamente per la firma dell’accordo sui residui del fondo assistenziale del 2012: una tabellina, frutto di oltre 6 mesi di lavoro della permanentemente neo insediata dirigenza amministrativa. Dalla tabella e dal tortuoso testo in premessa non si capisce nulla: né a quanto ammonta realmente il residuo totale, né di quanto è l’incremento sulle singole voci!
La FLC CGIL ribadisce dunque la propria grande preoccupazione per la condizione in cui versa la Direzione Generale dell’Istat.
Soprattutto ciò che rileviamo è una pericolosa “autonomia” di pezzi del settore amministrativo, corredata da una più o meno aperta conflittualità interna sulla posizione che la direzione generale (e in alcuni casi, l’Istituto nel suo complesso) deve tenere su varie questioni cruciali.
Appare evidente a tutti che per il settore amministrativo non è più rinviabile il ripensamento generale del suo funzionamento a partire dalla correzione dei disastri del Dpr 166/10.
La FLC CGIL auspica che il Presidente e il Direttore generale definiscano un calendario chiaro di argomenti di discussione e di obiettivi che ci auguriamo recepiscano quantomeno gli impegni già assunti dal Direttore Generale.