Martedì 9 giugno 2020 è stata raggiunta, dopo numerosi incontri, un'intesa tra amministrazione Istat e organizzazioni sindacali su un verbale "per l’individuazione di criteri generali sul piano organizzativo per la sicurezza dei lavoratori nella fase di ripresa delle attività produttive in presenza in relazione alla diffusione del virus COVID-19", in applicazione del Protocollo del 24 aprile e delle altre norme di legge in vigore al momento.
Il testo con tutte le firme è stato finalizzato solo dopo una settimana, martedì 16 giugno, a causa della difficoltà tecnica nella sottoscrizione digitale dell'accordo, modalità utilizzata per la prima volta.
In applicazione dei princìpi e dei criteri contenuti nel verbale, l'Istat ha diramato un comunicato che prevede la prosecuzione delle attuali misure (chiusura di tutte le sedi tranne quella centrale di via Balbo 16 fino al 30 giugno, lavoro agile straordinario per tutti, anche per i telelavoratori nei giorni di rientro fino al 31 luglio).
Di seguito il comunicato unitario che sintetizza i contenuti del verbale d'intesa.
ISTAT: FIRMATO IL VERBALE D’INTESA SULLA “RIPRESA”
Dopo i numerosi incontri delle scorse settimane, martedì 9 giugno 2020 si è chiuso il testo di un verbale d’intesa tra organizzazioni sindacali e amministrazione, che alleghiamo.
Si tratta della definizione di alcuni principi e criteri alla base dell’organizzazione della “ripresa” dei prossimi mesi, verso la “progressiva riapertura” di tutti gli uffici entro il 31 dicembre 2020, come previsto dal Decreto “Rilancio”.
I principi generali alla base di tutti i successivi criteri sono la “salute di dipendenti ed utenti”, la “responsabilità sociale al fine di contribuire a ridurre l’affollamento dei mezzi pubblici di trasporto ed in generale la circolazione nei contesti urbani”, la “protezione dei soggetti maggiormente suscettibili al contagio”.
Il “lavoro agile” rimane la modalità ordinaria di lavoro. Fino al 31 luglio valgono le attuali regole (codice 602), per il periodo successivo saranno ridefinite attraverso un confronto sindacale (punto 1).
L’Istat, come previsto dalla normativa, ridefinirà le attività indifferibili da svolgere in presenza (punto 2). Ricordiamo che il provvedimento del 29 maggio non soddisfa questa prescrizione di legge, individuando un elenco molto vasto di attività, senza chiarire quali di esse rispondano contemporaneamente ai due criteri (indifferibilità e necessità del lavoro in presenza).
Fino al 31 luglio 2020 (punto 3):
- la modalità ordinaria di lavoro resta il lavoro agile straordinario (codice 602), garantendo il diritto alla disconnessione (a) e il buono pasto (e).
- i medici competenti effettuano uno screening per individuare le situazioni di “fragilità” (b), seguendo criteri di tutela della salute e con un’attenzione all’utilizzo dei mezzi pubblici (g). Il lavoratore potrà segnalare al CUG eventuali errori nella valutazione del medico competente, nonché richiedere una visita di sorveglianza straordinaria (g)
- il dirigente potrà invitare motivandolo per iscritto (h) a lavorare in ufficio solamente il personale che deve svolgere un’attività indifferibile da svolgere in presenza (punto 2) e che avrà avuto il nulla osta del medico (b). Il dipendente potrà comunque, per qualsiasi motivo oggettivo o soggettivo, rifiutarsi di venire in sede, fino al 31 luglio (c). Sarà comunque seguito un principio di rotazione settimanale (k) e garantito un affollamento massimo di una persona per stanza (l)
- per rientri volontari e temporanei in sede dovrà essere preventivamente chiesta l’autorizzazione e avere il nulla osta del medico (d)
- il documento con le misure di prevenzione predisposto per le sedi romane funge da modello anche per le sedi territoriali, con eventuali contestualizzazioni (f)
- prima del rientro in una sede attualmente chiusa ci sarà un’informativa e un eventuale confronto con organizzazioni sindacali e RSU (i)
- entro 15 giorni dalla riapertura di una o più sedi, e poi con cadenza regolare, ci sarà una verifica/monitoraggio con la partecipazione di RSPP, RLS, medico competente e rappresentanze sindacali (j)
- le riunioni continueranno ad essere svolte in modalità webmeeting salvo le eccezioni previste dal documento del medico competente (m)
- l’amministrazione si impegna a incentivare la mobilità individuale e/o collettiva previo confronto con le organizzazioni sindacali (n)
- i criteri sono validi per tutte le sedi dell’Istat, salvo misure aggiuntive necessarie individuate dal confronto a livello locale (o) e ulteriori misure possono essere definite nell’ambito dei comitati regionali (p)
- verrà costituito un comitato di verifica e monitoraggio nazionale comprendente rappresentanti dei sindacati e dell’amministrazione, nonché comitati regionali con RSU, RLS, organizzazioni sindacali e - dove presenti - rappresentanti dei lavoratori delle ditte esterne (q)
- entro il 30 giugno si svolgerà una contrattazione sull’orario di lavoro nel periodo emergenziale, con l’obiettivo, tra gli altri, di una drastica riduzione o soppressione della fascia di compresenza per i lavoratori dei livelli IV-VIII per l’anno 2020.
Il documento siglato dopo un lungo confronto fissa alcuni importanti principi: dovrà seguire un monitoraggio attento sulla loro applicazione. Per questo è necessario che siano costituiti in tempi rapidi i comitati previsti dal verbale.
Parallelamente è stato concordato un incontro da fissare nei prossimi giorni sui temi di contrattazione integrativa, a partire dall’applicazione piena del protocollo del 19 dicembre 2019 in merito a articolo 53, articolo 54, anticipi di fascia, salario accessorio, conto terzi, incentivi alla mobilità e articolo 15, nonché per una nuova calendarizzazione di impegni per i prossimi mesi, includendo ulteriori argomenti, come l’articolo 42, il riconoscimento dell’anzianità a tempo determinato e i concorsi ex art. 22 comma 15 del Dlgs 75/2017.
Per quanto riguarda le indennità di turno, il direttore generale ha dichiarato che è stata risolta positivamente la questione per i lavoratori della DCAP, che quindi dovrebbero ottenere l’erogazione della relativa indennità. Rimaniamo in attesa dei provvedimenti formali.
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16 giugno 2020