Quando a febbraio il presidente dell'Istat Giovannini illustrò la bozza di piano di fabbisogno ai sindacati, la FLC CGIL, che già aveva preventivamente prodotto una nota sull'"emergenza precariato" nell'Istituto, ha inviato una serie di osservazioni sul documento che dovrà essere approvato dal Consiglio di Istituto.
Lo scorso 5 aprile il presidente Giovannini ha motivato le sue risposte alle osservazioni dei sindacati. Il punto principale riguarda il precariato. E' infatti intenzione dell'amministrazione, secondo quanto annunciato dal presidente, prorogare tutti i contratti in scadenza quest'anno (2012) fino al 31 dicembre 2014. Lo stesso dovrebbe accadere per i contratti in scadenza nei prossimi anni. La decisione non è ancora ufficializzata, dovrebbe esserlo a fine mese.
Parallelamente, l'Istat sta avviando la sua proposta verso il Censimento continuo, una "rivoluzione epocale" (secondo Giovannini), che potrebbe consentire all'ente di poter affrontare il problema del reclutamento del personale in un'ottica meno "emergenziale" di quanto succede tradizionalmente.
Il presidente ha inoltre dato la propria disponibilità a un confronto sulla dotazione organica degli uffici regionali, mentre ritiene non urgente la questione della mobilità fra enti. Nella stesura definitva del piano di fabbisogno dovrebbe comparire un riferimento al tavolo sull'articolo 5 che è in corso, ma non ci sarebbe quindi un vero e proprio "piano B", come chiesto dalla FLC CGIL. Ha assicurato il suo continuo interessamento presso il ministero dell'economia per la firma del DPCM che autorizza, tra le altre, le assunzioni dei vincitori del concorso ex articolo 15 al 1.1.2009, ancora in attesa. Giovannini, infine, non si è voluto impegnare sull'utilizzo degli eventuali residui del turnover che dovessero esserci dai concorsi che stanno per chiudersi.