Nell’incontro di stamattina sono stati affrontati due argomenti:
la calendarizzazione dei prossimi impegni e delle erogazioni al personale
lavoro agile: monitoraggio della situazione attuale e scenari per il periodo successivo al 31 dicembre 2021
Calendarizzazione impegni
Il collegio dei revisori si è riunito oggi per valutare gli accordi siglati lunedì sera.
Nel frattempo l’amministrazione ha elencato in un documento una serie di impegni tra dicembre 2021 e febbraio 2022, tra i quali:
la contrattazione sul salario accessorio dei I-III
la contrattazione sul salario accessorio dei IV-VIII e in particolare sul 53
la conclusione entro dicembre dell’attuale procedura del 53
il confronto sul lavoro agile ordinario
la contrattazione sui benefici assistenziali 2019
Abbiamo ribadito la richiesta di inserire anche un’informativa sul reclutamento (mobilità, articolo 15 e 22, concorsi, articolo 54 e 42 ecc.), il conto terzi e le indennità di mobilità, l’accordo su RUP e DEC, e di prevedere date ravvicinate per il pagamento di quanto scaturito dagli accordi, a cominciare dalla produttività del 2017, 2018 e 2019 (accordi definitivi). Abbiamo ricordato la necessità di un tavolo tecnico sui benefici assistenziali, che era stato concordato per possibili modifiche al regolamento.
Entro domani l’amministrazione dovrebbe inviare una proposta di protocollo d’intesa con le date, da discutere nel prossimo incontro, mercoledì 15. In quella data ci sarà un’informativa sul reclutamento e sul piano di fabbisogno, come richiesto dalla FLC, sulle indennità per RUP e DEC, sui referenti di sede territoriali (per i quali è ancora in preparazione l’apposita call!) e si comincerà a (ri)discutere di salario accessorio dei livelli I-III.
Lavoro agile
Sono state presentate alcune slide, sia sugli elementi di contesto attuali dei quali tenere conto per il lavoro agile dopo il 31 dicembre, dall’altra sul monitoraggio della fase attuale (dal 2 novembre).
A livello normativo, abbiamo le famose “linee guida” della Funzione Pubblica, che dovrebbero fare da “ponte” fino al nuovo CCNL e alla successiva contrattazione integrativa.
Entro il 31 gennaio dovrebbe essere approvato il PIAO (Piano Integrato di Attività e Organizzazione).
La situazione attuale prevede che metà del personale sta usando il 603, mentre l’altra metà ha una forma di deroga e usa i codici specifici.
Abbiamo evidenziato problemi di scarsa chiarezza, solo in parte risolti nelle scorse settimane, sull’utilizzo dei codici, riepilogando le questioni sollevate con due note della FLC il 16 novembre e il 25 novembre. che esprimevano la necessità di un confronto sia sui miglioramenti alle attuali regole, sia sul lavoro agile “ordinario”. L’incontro di oggi è stato quindi solo l’inizio di una risposta alle nostre richieste.
Sulla fase attuale, abbiamo in particolare sollecitato un intervento per estendere l’utilizzo del codice 605 per chi si trova in situazione di isolamento/quarantena, nonché per i pendolari, ripristinando quindi una “deroga” alla prevalenza per questi colleghi.
Per quanto riguarda il lavoro agile futuro, abbiamo innanzitutto chiarito che le “linee guida” di Funzione Pubblica non sono un atto normativo, hanno un orizzonte temporale in relazione allo stato di emergenza (che al momento non è stato prorogato) e che se ha un senso che siano utilizzate “normativamente” fino alla stipula del CCNL per il comparto delle Funzioni Centrali, è molto diverso per quanto riguarda il nostro. Il contratto di Ministeri e Agenzie nazionali è infatti in uno stato avanzato di discussione, mentre per il comparto Istruzione e Ricerca non è nemmeno iniziato il confronto. Il problema principale delle Linee guida è il concetto di prevalenza del lavoro in sede rispetto al lavoro agile, che cozza con il POLA approvato dall’Istat lo scorso gennaio, che prevede in particolare un profilo “alto” con un massimo di 17 giorni di lavoro agile al mese, ben oltre la “prevalenza”. Il concetto di “prevalenza” non è inserito nelle attuali bozze di CCNL del comparto “Funzioni centrali”, lo stesso ministro ha più volte ribadito che non ci saranno limitazioni in questo senso e il concetto di prevalenza non è assolutamente nominato nel paper che Brunetta ha pubblicato sul sito di Funzione Pubblica pochi giorni fa.
Dobbiamo quindi arrivare a un accordo sul lavoro agile futuro, preservando l’attuale impostazione del POLA, inserendo - come prevedono le linee guida e le bozze di CCNL in discussione - il lavoro da remoto (da applicare ai turnisti) e chiarendo che la virtualizzazione delle postazioni è un processo lungo e per step, che certamente non porterà in tempi brevi alla perdita della scrivania o alla chiusura di sedi. Sarebbe un’assurdità inserire la prevalenza nel POLA e nel PIAO a gennaio senza che nessuna legge la prescriva e in contrasto con la scelta operata dal personale con la prima survey di agosto. Pur comprendendo il caos normativo che si è creato, riteniamo che a regole attuali ci siano tutti i margini per mantenere il profilo “alto”. Peraltro la “prevalenza” si scontra anche con l’incremento dei contagi, che sta portando proprio in questi giorni in altri paesi a un ritorno dello smartworking di massa.
Abbiamo chiesto quindi un’informativa sulla fase di test (numero di persone coinvolte per settore e obiettivi) e sui suoi risultati.
E’ stato assicurato che finalmente sono stati risolti i problemi di approvvigionamento dei PC, che quindi nei prossimi giorni dovrebbero essere consegnati ai colleghi che ne hanno fatto richiesta.
Lo scenario possibile è quello di attendere ancora, per sapere innanzitutto se sarà o meno prolungato lo stato di emergenza, e arrivare a sottoscrivere un protocollo prima di Natale, che potrebbe prolungare le regole attuali (se così sarà abbiamo chiesto che ciò avvenga per un periodo limitato, forse al mese di gennaio) e predisporsi invece a gennaio a un accordo sulle regole da far valere per un periodo più lungo, in attesa del CCNL.
Nel frattempo l’amministrazione ha proposto di attivare i nuovi progetti di telelavoro previsti dall’ultimo bando, per farli partire il 1° febbraio 2022 e subito dopo partire per un confronto su un nuovo regolamento di telelavoro, in relazione anche a quanto stabilirà il nuovo CCNL. Abbiamo chiesto di incrementare il numero di posti, certamente a partire dal personale che nel frattempo è cessato o ha rinunciato al telelavoro.
Facciamo notare che il concetto di lavoratore fragile attualmente utilizzato recupera anche alcune situazioni che il regolamento del telelavoro attuale ha cancellato, ovvero non coperte dalla legge 104, e che secondo noi - in una situazione peraltro di prolungata emergenza sanitaria che in ogni caso permarrà anche se non coperta dallo “stato di emergenza” - sono degne di tutela.
Segnaliamo infine che negli scorsi giorni è stato siglato il Protocollo sullo smart working nel settore privato.