L’amministrazione ha presentato la bozza di piano di fabbisogno 2016-2018 come un nuovo piano "ponte", in attesa di quello "vero" che dovrebbe riguardare il 2017-2019. Il piano – nelle intenzioni dell’amministrazione - sarebbe posto in approvazione al Consiglio a fine mese.
Premettendo che l’Istat ha bisogno di un piano di fabbisogno “vero”, abbiamo chiesto una immediata rimodulazione della dotazione organica con uno spostamento di almeno 20 posizioni all’interno dei livelli IV-VIII, eleminando posti “inutili” e consentendo di avere più spazi per le progressioni di livello nei profili di collaboratore e operatore di amministrazione. Su questo punto è sembrata esserci disponibilità da parte dell'amministrazione, che verificheremo nei prossimi giorni.
Sul reclutamento ordinario, l'Istat prevede nel Piano di assumere - fino al 2018 - tutti i vincitori di concorso, ma anche 1 idoneo di I livello, 10 di II, 15 di III, 4 di VI, più 6 nuovi V funzionari di amministrazione con la mobilità.
Sono numeri evidentemente sottostimati, visto che molti idonei sono interni. D’altra parte i calcoli relativi al turnover non sembrano corretti.
Abbiamo chiesto quale fosse il profilo del I livello da assumere (non c'è stata risposta) e soprattutto ribadito la richiesta di tenere in considerazione per gli scorrimenti tutte le graduatorie, anche quelle di III e IV livello più vecchie.
I vincitori del concorso da primo tecnologo non sono stati ancora assunti a causa di un ricorso con richiesta di sospensiva, che dovrebbe avere un pronunciamento a inizio dicembre.
L'Istat avrebbe inoltre intenzione di assumere, tra le categorie protette, 10 persone per concorso pubblico destinato a laureati (III tecnologo e V funzionario di amministrazione).
Abbiamo inoltre chiesto di sostanziare l'impegno a effettuare progressioni economiche e di livello: il riferimento presente nella bozza di piano di fabbisogno è davvero troppo generico.
Sul salario accessorio e le altre partite aperte, abbiamo chiarito che le organizzazioni sindacali sono disponibili a firmare un accordo che comprenda i seguenti elementi:
- l'aumento dell'indennità di ente del 6% dal 2015 per tutti i lavoratori IV-VIII
- la distribuzione delle risorse aggiuntive legate alla modernizzazione del 2015 per i I-III come indennità per oneri specifici una tantum
- i criteri sull'articolo 54
- i criteri sugli anticipi di fascia
L’accordo su tutto ciò è possibile se contemporaneamente l’amministrazione sigla un impegno a uno stanziamento minimo – da incrementare quando i calcoli saranno ufficiali e più certi - sull'articolo 53 e a uno stanziamento massimo sugli straordinari per il 2016-2017, su cui la tendenza deve essere a una decisa diminuzione.
Abbiamo inoltre proposto la distribuzione delle risorse aggiuntive della modernizzazione 2015 per i IV-VIII come "indennità di modernizzazione": su questa idea l’amministrazione ha mostrato un’apertura.
Sui primi punti c'è già un accordo di massima con l'amministrazione, rimane una distanza reale sulle risorse per i gradoni (articolo 53).
L’amministrazione ha consegnato durante la riunione una "proiezione" del fondo del salario accessorio 2017, che prevederebbe una possibilità di stanziamento per le progressioni economiche (articolo 53) pari a 314mila euro, mentre gli straordinari andrebbero a 485mila euro, di cui 250mila finanziati con risorse stabili.
Si tratta certamente di un passo avanti rispetto ai 220mila euro per l’articolo 53 “non trattabili” che hanno originato la rottura delle relazioni sindacali quasi due mesi fa. Abbiamo subito ribadito che è necessario arrivare a un ulteriore aumento di quanto appostato sul 53, indicando anche delle possibilità concrete, per potere così arrivare a breve a un accordo complessivo, che chiuda una fase lunga e complicata.