Lunedì 8 luglio 2019 si è svolto un incontro tecnico con l'amministrazione sulla valorizzazione dei tempi di percorrenza come orario di lavoro nell'ambito delle missione.
Come noto, la FLC CGIL chiede che, nei casi in cui non sia possibile o sia peggiorativo per l'attività passare dall'ufficio prima di partire per la missione, venga considerato il
tempo di percorrenza come orario di lavoro. Abbiamo presentato alcuni esempi di altri enti che hanno cercato di risolvere in qualche modo la questione del tempo di percorrenza.
Abbiamo innanzitutto chiarito che esiste un problema di funzionalità e di
svolgimento regolare delle attività dell'Istat, con particolare riferimento alla formazione per il censimento permanente negli uffici territoriali. E' a rischio l'attività, in particolare, di formazione per il censimento del 2019. L'anno scorso è stato possibile garantire i tempi con uno sforzo enorme da parte del personale, che quest'anno non è più disposto a sostenere.
Secondo l'aministrazione la normativa sui tempi di percorrenza è rigida e non consente eccezioni. Quindi l'unica soluzione rimane quella di effettuare le missioni più dilazionate nel tempo, o con orari ridotti: la direzione del personale evidentemente non sa che è proprio quello che creerebbe disagi e problemi sul territorio nella gestione delle indagini e nel rispetto delle scadenze.
E' stato sottolineato il problema dell'insufficienza dei
budget in generale e in particolare negli uffici accorpati, nei quali buona parte viene assorbita dalle spese di trasferta dei dirigenti: una soluzione potrebbe essere prevista nel
nuovo regolamento, che è fermo da anni per motivi inspiegabili.
Abbiamo proposto un nuovo incontro
coinvolgendo direttamente la dirigenza degli uffici territoriali e i lavoratori, per rappresentare in modo compiuto le diverse tipologie di missione e in particolar modo quelle più onerose come tempi di percorrenza.
Rispetto al
problema delle
missioni MAE, secondo i rappresentanti dell'amministrazione l'Istat continuerà ad anticipare, a meno che il dipendente non chieda esplicitamente di farlo lui.
Abbiamo fatto presente inoltre la problematica inerente gli spostamenti effettuati durante i giorni festivi necessari per partecipare alle riunioni o attività lavorative fuori dalla propria sede di lavoro nella mattinata della giornata successiva, tra i quali spesso gli incontri presso le organizzazioni internazionali, le attività di cooperazione, i convegni. Non è stata proposta alcuna soluzione. Anche in questo caso infatti, secondo l'amministrazione dovrebbe essere prevista una rotazione dei dipendenti coinvolti, ma come noto alcune attività richiedono la partecipazione sempre degli stessi dipendenti.