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La Corte dei Conti interviene sul bilancio dell’Istat del 2019

Perplessità sui rimborsi per l’alloggio a Roma del presidente

26/02/2021
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E’ stata pubblicata negli scorsi giorni la consueta relazione della Corte dei Conti sul bilancio dell’Istat, relativa all’anno 2019.

La relazione dà conto della modifica allo Statuto avvenuta alla fine del 2019, originata dal ricorso al TAR patrocinato dalle organizzazioni sindacali, che ha consentito l’elezione di una rappresentante in Consiglio dei ricercatori e tecnologi dell’Istat.

Nel corso del 2019 sono stati approvati anche i nuovi regolamenti (di organizzazione, del personale, di contabilità).

Sempre al 2019 risale l’ultima “mini-riorganizzazione” (approvata dal Consiglio il 2 ottobre 2019) operata dall’attuale presidenza dell’Istat, descritta nella relazione della Corte dei conti, in questi mesi nuovamente messa in discussione.

Va ricordato che quando la Corte giudicò la modernizzazione di Alleva, fece molti rilievi sull'istituzione della Direzione centrale per la pianificazione strategica, l’indirizzo del sistema statistico nazionale, le relazioni istituzionali e gli affari comunitari, che era in contrasto con l'allora Regolamento: anomalia poi eliminata dalla ristrutturazione di ottobre 2019.

La Corte si sofferma sull’incarico al presidente Blangiardo che - come noto - è in pensione dal 1° novembre 2019. Confermando la gratuità dell’incarico, la Corte critica il rimborso spese per l’alloggio a Roma del presidente, che sarebbe basato “sulla presunzione del carattere di continuità della permanenza del presidente nella città sede legale (Roma), anziché sulla verifica nel concreto della effettiva presenza, nonché delle effettive esigenze derivanti dall’espletamento delle sue funzioni”, e che quindi “non appare in linea con il connotato della ‘necessarietà’ di detta presenza”.

Si dà conto della nomina dei nuovi consiglieri alla fine del 2019 e - per quanto riguarda la consigliera eletta - alla fine del 2020, nonché dei membri del COMSTAT, in carica da agosto 2019. Il Collegio dei revisori è invece in carica da gennaio 2019, e il direttore generale dal 1° maggio dello stesso anno.

La COGIS (Commissione per la garanzia della qualità dell’informazione statistica) è stata nominata con DPR del 27 marzo 2019 per la durata di 5 anni.

Interessante la tabella 6. Secondo la Corte dei conti le “Spese del personale”, sono state pari a 137.279.215 euro, mentre l’Istat considera come “Spese del personale” un importo minore di 100 milioni, quando si tratta di calcolare il fondo dei benefici assistenziali.

Fra le altre cose sono riepilogati gli accordi sindacali stipulati nel 2019:

  • Anticipi di fascia (ipotesi del 7 marzo 2018, accordo definitivo il 3 aprile 2019)

  • Benefici assistenziali 2016 (ipotesi del 18 ottobre 2018, accordo definitivo l’11 marzo 2019)

  • Congedi parentali a ore (ipotesi del 7 agosto 2019, accordo definitivo il 29 novembre 2019)

  • Salario accessorio 2018 dei IV-VIII (ipotesi del 30 luglio 2019, accordo definitivo del 17 dicembre 2019)

  • Benefici assistenziali 2017 (ipotesi del 13 dicembre 2019, accordo definitivo dell’8 luglio 2020)

Facciamo notare che il primo fra gli accordi citati (quello sugli anticipi di fascia) ad oggi, quasi 3 anni dopo la firma dell’ipotesi di accordo e 2 anni dopo la sigla definitiva, non ha trovato applicazione.

E’ citato il Piano delle attività, quindi sono descritte le novità che riguardano i censimenti, diventati “permanenti”.

Si informa che “è stato costituito, a febbraio 2020, un gruppo di lavoro tra Istat e Inail per sviluppare uno studio di fattibilità tecnico-economica per condividere il Data Center presso il Polo strategico nazionale (Psn) "Quintiliani”.

“L’avanzo di amministrazione passa da 182,08 mln nel 2018 a 189,90 mln nel 2019, di cui 78,4 mln costituiscono la quota vincolata. La quota disponibile dell’avanzo, pari a 111,47 mln, secondo le intenzioni dell’Istituto, dovrebbe essere destinata alla realizzazione della sede unica di Pietralata, al progetto di modernizzazione in atto, nonché alla garanzia dell’equilibrio patrimoniale anche in considerazione del debito verso i dipendenti in termini di trattamento di fine rapporto”.

I trasferimenti statali costituiscono il 96,80% delle entrate complessive.

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