Ieri pomeriggio, 15 gennaio, si è svolto un primo incontro del tavolo permanente sul precariato all'Istat, a suo tempo richiesto ed ottenuto durante le mobilitazioni dei precari sostenute dalla FLC CGIL.
Durante l'incontro abbiamo stigmatizzato il comportamento dell'amministrazione sulla vicenda degli assegni di ricerca e delle borse di studio. Il 31 dicembre scorso, come atto unilaterale di un vertice Istat che - come noto - è oggi più in bilico che mai, con una delibera si è infatti deciso di finanziare 12 assegni di ricerca e 12 borse di studio. Abbiamo riaffermato la nostra netta contrarietà all'introduzione di queste forme contrattuali ultra-precarie all'Istat e chiesto di fermare questo progetto una volta per tutte.
Abbiamo quindi chiesto informazioni sulle intenzioni dell'amministrazione rispetto al prossimo piano di fabbisogno 2014-2016, che dovrebbe essere in avanzata fase di preparazione. In particolare abbiamo chiesto se nel piano ci fosse la previsione di utilizzo del DL 101 e del concorso riservato con relative proroghe "finalizzate" al 31 dicembre 2016 (che all'Istat riguardano 130 persone) e se ci fossero programmazioni legate al censimento permanente.
Sulle proroghe, abbiamo ribadito la validità del dispositivo sui censimenti, che consente di prorogare tutti al 31 dicembre 2015 e la nostra disponibilità all'applicazione del comma 4 bis dell'articolo 5 del D.Lgs. 368/2001, cioè agli accordi sindacali finalizzati alle proroghe oltre i tempi previsti dalla norma.
Come FLC CGIL abbiamo quindi richiamato alle sue responsabilità il presidente Golini, che non ha proceduto alla call per il nuovo direttore del dipartimento dei Censimenti, come deliberato dal Consiglio d'Istituto, destinando uno dei principali dipartimenti dell'Istituto, quello peraltro a cui sono legati i destini di gran parte dei precari, a un interim immotivato.
La delegazione dell'amministrazione, guidata dal Direttore Generale ad intermin Paolo Weber, ha affermato che sugli assegni di ricerca e le borse di studio nulla è ancora deciso e prima del bando potrebbe anche esserne rivisto il numero. Ha inoltre detto che gli assegni sarebbero tutti di "fascia A", ovvero quelli per "neolaureati", come chiesto da un'organizzazione sindacale, allo scopo di non "entrare in competizione" con i contratti a tempo determinato. In realtà, facendo dei semplici calcoli, sembrerebbe che almeno i 4 assegni finanziati su progetti esterni corrispondano alla "fascia B", e che il declassamento sia dovuto a un errore di calcolo fatto in precedenza, quando non si era tenuto conto degli oneri riflessi. Quindi il criterio usato dall'amministrazione per gli assegni (e probabilmente anche per le borse di studio) è proprio quello del "3x2", ovvero il risparmio sulle retribuzioni e i diritti dei lavoratori.
A proposito del piano di fabbisogno, l'amministrazione ha promesso a breve un incontro specifico. Ha comunque anticipato che sarà certamente previsto l'utilizzo di tutte le possibilità previste dal DL 101, compreso il concorso riservato, che dovrebbe quindi comportare la proroga al 31 dicembre 2016 di 130 precari (10 di questi sono anche tra i vincitori non ancora assunti dal concorso da VI). Con i turnover 2011 e 2012 dovrebbe completarsi lo scorrimento dei vincitori residui del concorso da 115 CTER. Con i turnover successivi sarebbe invece possibile sia iniziare l'assunzione dei vincitori dei concorsi banditi nel 2011 e da allora rinviati, sia avviare i concorsi "riservati" previsti dal DL 101.
Dopo l'incontro si è svolto un confronto con i lavoratori precari presenti per valutare l'andamento del tavolo. E' infatti evidente che - senza una mobilitazione che deve riguardare sia il governo, sia l'amministrazione Istat per le rispettive competenze - non vi siano ad oggi molte strade per il necessario percorso di stabilizzazione di tutti i precari dell'ente.