Dal 30 settembre al 4 ottobre è mobilitazione all'Istat.
La stabilizzazione non può aspettare!
Il video realizzato dal Coordinamento Precari
Il perdurare del blocco del turnover e l’impossibilità di utilizzare specifici istituti contrattuali resi inapplicabili dalla riforma Brunetta hanno determinato una situazione drammatica, come illustrato nell’assemblea FLC CGIL del 3 settembre scorso.
I concorsi al II e III livello banditi nel 2011, che avevano lo scopo di tutelare il personale formato all’interno dell’Istat (precari e sottoinquadrati), dopo l'ulteriore limitazione ai fondi a disposizione prevista dalla spending review del 2012, sono stati rinviati e divenuti di scarso significato. La FLC CGIL ha quindi chiesto che le esigue risorse disponibili si concentrassero sui canali di accesso destinati al personale a termine (cfr. le osservazioni FLC CGIL al piano di fabbisogno: 2012 e 2013).
Il Decreto D’Alia, non mutando di una virgola il quadro finanziario, ha inserito una serie di norme che all’Istat non solo non permettono l’ingresso in ruolo dei precari, ma rendono dubbia e problematica la possibilità di muoversi nella giungla di graduatorie esistenti e concorsi banditi ma non ancora espletati.
L’unica strada per uscire dalla miseria descritta è una mobilitazione forte, su ogni fronte, che rivendichi risorse e provvedimenti adeguati che restituiscano stabilità, salari e dignità ad un intero comparto.
Congiuntamente allo sblocco del turnover è necessario il ritorno alla piena applicabilità, dunque con fondi di bilancio, di tutte le norme previste dal CCNL, ora bloccate, per tornare a valorizzare la professionalità del personale: articolo 54 e articolo 15 in primis.
In questa situazione la FLC CGIL appoggia e sostiene lo sciopero dell’Istat contro la precarietà chiesto dai precari dell’Istituto e invita tutto il personale a partecipare attivamente a questa mobilitazione che si concentrerà in particolare nella settimana tra il 30 settembre e il 4 ottobre prossimi. Mercoledì 2 ottobre si svolgerà la manifestazione nazionale dei precari della ricerca, per la quale auspichiamo la massima partecipazione.