Questa mattina si è tenuta a via Balbo un'assemblea del personale, convocata dalla FLC CGIL.
L'analisi della situazione interna ha evidenziato il gravissimo ritardo dell'Istat rispetto alla contrattazione integrativa, in particolare per quanto riguarda gli strumenti di valorizzazione professionale e i percorsi di carriera.
La FLC CGIL ha in questi mesi più volte chiesto un confronto, da ultimo con un sollecito la scorsa settimana. Alla luce dello sblocco parziale dei salari dal 2015, è oggi quanto mai urgente riaprire la contrattazione ed è il principale motivo dell'assemblea di oggi.
A partire dalla scheda predisposta dalla FLC CGIL e inviata a tutto il personale negli scorsi giorni, sono stati affrontati nel dettaglio gli aspetti tecnici e politici che riguardano i vari temi della contrattazione.
L'amministrazione può e deve da subito erogare il saldo del 2011 e l'anticipo del 2014 della produttività collettiva e individuale e costituire il fondo per tutti gli ultimi anni, assicurare nei tempi stabiliti i passaggi di fascia.
C'è invece necessità di aprire urgentemente la contrattazione con i sindacati per le progressioni di fascia (articolo 53), le progressioni di livello (articolo 54), l'erogazione del saldo della produttività degli anni 2012, 2013 e 2014, gli anticipi di fascia, ecc..
Esistono infine aspetti che hanno bisogno di un cambiamento a livello normativo da parte del governo, se non altro per cancellare la famigerata nota circolare del 22 febbraio 2011, che colloca le risorse per l'articolo 15 nel turnover e per l'articolo 54 nel salario accessorio: su questo piano la FLC CGIL è attiva da tempo. Anche l'utilizzo per la contrattazione delle economie di gestione, su cui tanto abbiamo lavorato e sul quale nel Piano di fabbisogno 2014-2016 è stato inserito un impegno da parte dell'amministrazione, è legato a un passaggio interpretativo da parte del governo. Questo aspetto si lega agli eventuali risparmi generati dalla riorganizzazione, di cui il presidente ha in questi giorni anticipato le linee di fondo e su cui ci aspettiamo un confronto con le organizzazioni sindacali e il personale.
Si è inoltre discusso in assemblea delle tante questioni aperte che negli ultimi mesi sono arrivate a un punto non più tollerabile, dal telelavoro alle missioni, alle ferie forzate.
Sono stati analizzati i motivi dello sciopero generale di venerdì 12 dicembre: la contrarietà al jobs act e alla legge di stabilità 2015, lo sblocco della contrattazione nazionale e la stabilizzazione dei precari.
E' stato quindi approvato all'unanimità un ordine del giorno, che è stato portato al Direttore Generale Paolo Weber, che ha parlato con una delegazione dell'assemblea. Nonostante la crisi senza precedenti organizzativa e politica che investe in questi giorni la direzione generale dell'Istat intorno alla questione delle proroghe dei precari, Weber si è impegnato a convocare una prima riunione di contrattazione integrativa, che si svolgerà entro il 15 gennaio.