Di seguito il comunicato unitario al personale inviato oggi lunedì 24 ottobre 2016:
Dopo l’incontro con il presidente del 5 ottobre e il conseguente comunicato pubblicato sulla Intranet il 10 ottobre, la delegazione di trattativa dell'Istat non appare avere colto l’appello del Presidente alla “ripresa immediata” di normali relazioni sindacali.
Infatti – dopo una intera settimana - la prima condizione posta unitariamente dalle organizzazioni sindacali è stata disattesa dalla delegazione dell’amministrazione, che ha convocato le organizzazioni sindacali alla firma dell’accordo sull’art. 54 prima di riprendere il confronto sulle altre questioni, di cui alcune propedeutiche alla firma: esattamente il contrario di quanto chiesto dai sindacati.
Martedì quindi – come annunciato il giorno prima all'amministrazione e ai lavoratori - nessuna delle organizzazioni sindacali ha firmato l’ipotesi di accordo proposta sul 54.
Infine, nella serata di mercoledì l'incontro previsto per il giorno dopo è stato rinviato a giovedì 27 ottobre dall'amministrazione “per impegni improrogabili” che appaiono dunque più importanti di questa delicata e annosa vicenda.
Ne consegue che da quando si sono interrotte le relazioni sindacali, il 29 settembre, sarà passato quasi un intero mese.
Continuiamo a rimanere perplessi sulla reale volontà dell’Istituto di ricostruire un normale clima di relazioni sindacali. Tutto ciò – lo ribadiamo – in un contesto in cui sono state finalmente reperite risorse aggiuntive per valorizzare il personale. Ci aspetteremmo quindi un atteggiamento ben diverso.
Alcuni segnali positivi, in risposta alle richieste e alle azioni sindacali, ci sono stati.
L'amministrazione ha deliberato la costituzione del Fondo 2015 per i lavoratori IV-VIII, al cui interno sono finalmente collocati l'incremento in seguito alla modernizzazione (642mila euro variabili), nonché il cosiddetto “fondo separato” di 513mila euro derivante dalle cessazioni dell'articolo 54, dedicato ai passaggi di livello.
I revisori hanno poi, finalmente certificato gli accordi firmati a maggio per l'anno 2014 per i IV-VIII e per i I-III. Le ipotesi di accordo sono state consegnate giovedì 20 ai ministeri vigilanti, quindi si può presumere che se non ci saranno ulteriori ritardi a dicembre i lavoratori potrebbero avere finalmente in busta paga gli emolumenti che attendono da due anni.
Riscontriamo invece negativamente il cambio di posizione inaspettato per quanto concerne la pubblicazione dei bandi art. 54.
A settembre infatti l'amministrazione aveva indicato come assodata e possibile una “corsia preferenziale” per l'accordo sull'articolo 54 in virtù di un via libera (per di più verbalizzato) ottenuto attraverso una apposita conferenza di servizi tra organi vigilanti, Amministrazione e Aran; mentre oggi, dopo “verifiche tecniche,” ha formalmente comunicato, sempre in risposta ai sindacati che chiedevano chiarezza, che il bando per l'articolo 54 sarà pubblicato solo in seguito alla firma dell'ipotesi di accordo e alla sua certificazione da parte di revisori e organi vigilanti.
Ricordiamo di nuovo che è necessario arrivare a un accordo equilibrato sul salario accessorio, che dia risposte a tutte le singole questioni (articolo 53, articolo 54, indennità di ente mensile e indennità per oneri specifici).
L’apertura di un serio confronto su questa tematica può determinare la ripresa delle relazioni sindacali, propedeutica anche per le altre questioni in sospeso che riguardano tutto il personale dell’Istituto, come il piano di fabbisogno, la stabilizzazione dei precari, le modalità di utilizzo del turn over e gli scorrimenti delle graduatorie vigenti, i passaggi di fascia per ricercatori e tecnologi e gli anticipi su tali procedure, la mobilità, i benefici assistenziali, il conto terzi, le missioni, il telelavoro, i permessi e altri istituti particolari.
Giovedì 27 ottobre ci siederemo quindi nuovamente al tavolo per verificare che questo ultimo rinvio sia servito davvero a fare passi avanti e che l’amministrazione non disattenda le richieste sindacali sul fondo 2016 e l'avvio di un dialogo concreto sul piano di fabbisogno, in particolare relativamente al rispetto del principio di pari opportunità tra i vari profili e livelli per le progressioni articolo 54 e 53.
In caso contrario le organizzazioni sindacali attiveranno tutte le azioni che riterranno opportune per la tutela del personale.
FLC CGIL - FIR CISL - UIL RUA - ANPRI
24 ottobre 2016