Francesca Della Ratta è all'Istat dal 2005. E' RSU uscente e in questi anni ha svolto anche il ruolo di RLS.
Fa parte del comitato di ente e dell'esecutivo della FLC CGIL dell'Istat.
Qual è il tuo Istat ideale?
Mi piacerebbe un Istat in cui siano valorizzate meglio le competenze e le capacità di tutte e tutti, e in cui si pensi seriamente a migliorare l’organizzazione del lavoro, incentivando la circolazione delle informazioni e delle esperienze e accettando i contributi critici che tutti i dipendenti possono offrire.
Quali dovrebbero essere quindi gli obiettivi di una "modernizzazione" reale?
Mi piacerebbe maggiore flessibilità (nei tempi e nei modi di lavoro) e condivisione, che credo siano il sale della ricerca, mentre vorrei sicuramente meno burocrazia. Vorrei vedere maggiore trasparenza in tutto, nelle decisioni organizzative, nella scelta dei dirigenti, nelle regole non scritte che guidano le carriere, nella distribuzione dei carichi di lavoro.
Credo che in Istat ci sia un potenziale enorme che dovrebbe essere messo in condizione di dare il meglio, anche ricevendo la giusta valorizzazione professionale. Siamo pochi rispetto agli altri paesi europei e spesso siamo all'avanguardia, mi domando cosa riusciremmo a fare se fossimo messi nella condizione di lavorare bene.
Quali sono gli aspetti del lavoro sindacale che ti interessano di più?
In questi anni ho lavorato molto sui temi della sicurezza e del benessere organizzativo, temi su cui c'è ancora molto da fare, come è uscito fuori nell'indagine sulla modernizzazione che abbiamo condotto come Flc Cgil Istat. Spero che come sindacato e come RSU riusciremo a lavorare sul tema dell'orario di lavoro: ampliare la flessibilità a tutti e sperimentare il lavoro agile potrebbe essere un primo passo per migliorare l'organizzazione del lavoro in istat.