Si è svolto lunedì 3 febbraio il previsto incontro tra la delegazione dell’amministrazione e le rappresentanze sindacali FLC CGIL, Cisl, Fgu, Snals e Anief su lavoro a distanza e piano dei fabbisogni. La delegazione dell’amministrazione ha illustrato con delle slide le sue proposte sul lavoro a distanza per quest’anno, nonché le procedure di reclutamento che entreranno nel piano triennale dei fabbisogni 2025-2027.
Lavoro a distanza
La proposta dell’amministrazione consiste in una conferma sostanziale delle regole di base del 2024 sul lavoro agile, con 20 giorni a bimestre di lavoro agile ordinario e 24 di lavoro agile potenziato; un allineamento completo del lavoro da remoto alle stesse regole del lavoro agile, completando così il percorso che negli scorsi mesi era partito da regole molto più stringenti per i turnisti; un cambio netto sulla questione del personale in deroga ai tetti dei rientri (i cosiddetti ex fragili). Come noto su questo ultimo tema da diversi mesi l’amministrazione ha segnalato l’indisponibilità dei medici competenti a continuare ad assumere questo compito. La proposta dell’amministrazione prevederebbe che possano derogare dai tetti, o di prevedere un numero massimo di 18 giorni di lavoro a distanza mensili, “i dipendenti affetti da patologie gravi con terapia salvavita ovvero con terapie che inducono immunosoppressione / immunodepressione”. Queste categorie di dipendenti - se telelavoratori speciali - avrebbero anche diritto all’esonero dall’obbligo di recupero per il mancato rientro in presenza.
LAVORO A DISTANZA ISTAT - SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2024
LAVORO A DISTANZA |
PERSONALE |
DI CUI “FRAGILI” |
LAVORO AGILE ORDINARIO |
909 |
15 |
LAVORO AGILE POTENZIATO |
775 |
37 |
LAVORO DA REMOTO |
81 |
0 |
TELELAVORO SPECIALE |
67 |
15 |
NESSUN LAVORO A DISTANZA |
11 |
0 |
TOTALE |
1.843 |
67 |
FONTE: SLIDE DELL’AMMINISTRAZIONE
La FLC CGIL e le altre organizzazioni sindacali al tavolo (Cisl, Fgu, Snals e Anief) hanno riproposto tutte le questioni già più volte esplicitate nel corso degli ultimi mesi.
Abbiamo proposto soluzioni migliorative per tutti, dall’aumento del numero di giornate a distanza a una gestione temporale oltre la bimestralità.
Il criterio proposto dall’amministrazione per la gestione dei “fragili” ci è apparso alquanto restrittivo, per cui abbiamo proposto soluzioni in grado di ampliare la platea, di rispondere ai 67 colleghi attualmente coperti da questa deroga, di creare uno strumento in grado di gestire casi nuovi che si presentano e si presenteranno.
Abbiamo chiesto nuovamente di tutelare in maniera specifica i genitori con figli piccoli sotto i 3 anni.
Abbiamo chiesto di alzare a 14 anni (in corrispondenza della responsabilità legale) l’età dei figli per accedere al lavoro agile potenziato.
La FLC CGIL ha chiesto di eliminare l’obbligo di recuperare i mancati rientri per tutti i telelavoratori speciali, e di dare a chi ha i requisiti per il telelavoro speciale la possibilità di optare per un lavoro agile con 18 giorni al mese.
Abbiamo infine chiesto di confermare il desk sharing in associazione a possibili estensioni delle giornate di lavoro a distanza, e di attivare in tempi rapidi il progetto sperimentale di coworking già pronto e che doveva essere attuato nel 2024.
La FLC CGIL ha proposto intanto di predisporre in ogni sede romana uno spazio comune prenotabile per lavorare in desk sharing con collegamenti VDI o anche portandosi il proprio laptop.
È stato ricordato che il lavoro agile prevede l’erogazione del buono pasto anche in lavoro agile secondo il CCNL delle Funzioni centrali e che l’impatto del Giubileo per gli spostamenti, soprattutto nel territorio del comune di Roma quest’anno, dovrebbe portare a provvedimenti straordinari e aggiuntivi per aumentare la flessibilità e il lavoro a distanza.
Abbiamo infine ricordato che l’altro lato del lavoro a distanza è il lavoro in presenza, che deve essere migliorato con una cura maggiore degli spazi di lavoro (con aule destinate alle riunioni) e il ripristino di punti ristoro nelle sedi romane.
La delegazione dell’amministrazione si è consultata al suo interno, per poi tornare con alcune risposte alle questioni proposte dalle organizzazioni sindacali.
Le seguenti novità dovrebbero essere inserite in un verbale di confronto e quindi nel PIAO, per partire dal 1° marzo con i nuovi accordi individuali fino alla fine del 2025:
l’eliminazione dell’obbligo di recupero del “mancato rientro” per tutti i telelavoratori speciali, pur prevedendo un’indicazione - non vincolante - a incontrare il proprio dirigente almeno una volta al mese
la possibilità per i genitori con figli fino a 14 anni (e non 12 come oggi) di accedere al lavoro agile potenziato
la possibilità per i genitori con figli fino a 3 anni di accedere al telelavoro speciale
per quanto riguarda i cosiddetti fragili, per i lavoratori attualmente coperti dalle deroghe ai tetti che non dovessero rientrare nei nuovi criteri più restrittivi, sarebbe attivata una commissione collegiale, comprendente il dirigente e altri soggetti ancora da individuare. Abbiamo chiesto che questa soluzione possa essere adottata anche “a regime” per chi dovesse averne bisogno nei prossimi mesi
Inoltre la delegazione dell’amministrazione dovrebbe sottoscrivere alcuni impegni con le organizzazioni sindacali sul desk sharing e il coworking, nel verbale di confronto che ci sarà sottoposto nei prossimi giorni. Ovviamente valuteremo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, la proposta dell’amministrazione, che al momento appare comunque prevedere alcuni miglioramenti rispetto all’impianto attuale, che rispondono a una parte delle richieste sindacali.
PIANO DEI FABBISOGNI
La notizia positiva è che l’amministrazione prevede di inserire nella programmazione 2025-2027 (nel PIAO) la conferma del concorso a 100 posti al III livello, divisi a metà tra 50 (ricercatori) e 50 (tecnologi), con riserva del 30% per i colleghi sottoinquadrati.
Concorso pubblico III livello 2025: possibili aree
50 Ricercatori |
50 Tecnologi |
Data Science |
Architetture e sistemi IT |
Statistica economica e contabilità nazionale |
Metodi e tecniche per le rilevazioni statistiche |
Statistiche sociali |
Progettazione dei sistemi IT |
Metodi e tecniche per la raccolta dati e analisi dei dati statistici |
Contenzioso giuridico e statistico |
Patrimonio e logistica |
|
Comunicazione e diffusione |
FONTE: SLIDE DELL’AMMINISTRAZIONE
Su nostra richiesta, è stata confermata l’intenzione di bandire al più presto, previo confronto con le organizzazioni sindacali - questi concorsi al III livello, per cercare di chiuderli entro l’anno e di assumere i vincitori negli ultimi mesi del 2025, anche per non incorrere nei tagli al turnover previsti dall’ultima legge di bilancio. Abbiamo richiesto nuovamente che nei bandi ci sia una clausola di salvaguardia per i colleghi che dovessero perdere in termini salariali nel passaggio di livello, per evitare la decurtazione, già avvenuta con le assunzioni dai concorsi del 2018 e dalle selezioni ex art. 22.
L’amministrazione, in seguito al questionario inviato ai direttori, ha poi deciso di inserire anche una procedura concorsuale per reclutare 100 CTER. La copertura economica di queste assunzioni al momento sarebbe a partire dalla seconda metà del 2026. Positiva la distribuzione in aree, rispetto al concorso del 2022, che si concentrò solo su competenze statistiche. Altra buona notizia è la previsione di un’area per gli uffici territoriali, che da tempo richiedevano un potenziamento specifico.
Concorso pubblico VI livello: possibili aree
100 posti CTER |
supporto alla produzione statistica |
informatica |
comunicazione |
supporto amministrativo |
uffici territoriali |
Desta qualche perplessità l’adesione dell’Istat a un progetto PNRR della Funzione Pubblica, che prevede l’uso dell’apprendistato, per l’assunzione in ruolo dopo 36 mesi a tempo determinato, nel profilo di Funzionario di amministrazione al V livello di 15 persone.
Completano il quadro due procedure per l’assunzione di personale appartenente alle categorie protette: 20 CAMM di VII livello tramite concorso riservato, 8 OPTEC di VII livello per chiamata diretta.
Abbiamo ovviamente fatto presente che mancano risposte sull’auspicato utilizzo ulteriore degli esiti delle procedure art. 15 concluse a dicembre scorso, almeno in base alle risorse già stanziate allo scopo dall’Istat, come il presidente Chelli ha assicurato nell’ultimo incontro. Su questo punto l’amministrazione non ha dato ancora una risposta, rinviandola ai calcoli ancora in corso sulle risorse effettivamente disponibili, e alle decisioni che prenderà nei prossimi giorni il Comitato di presidenza. Comunque nel PIAO sarà presente un generico impegno a utilizzare tutte le procedure di valorizzazione previste dal CCNL, senza inserire numeri o impegni finanziari: articolo 15, articoli 53 e 54, articolo 42, anticipi di fascia, articoli 52 e 65.
Riteniamo perciò decisamente utile che nei prossimi giorni, in attesa del Consiglio che ancora oggi non è stato ufficialmente convocato, l’alta dirigenza dell’Istituto sia sollecitata anche dal personale interessato alle diverse procedure.
Abbiamo infine sollecitato ancora una volta l’inserimento all’interno del PIAO dell’utilizzo dell’art. 4 e dell’art. 9 commi 3 e 4 del CCNL 2000/2001 degli Enti di ricerca, che consente di finanziare il salario accessorio in connessione con la riorganizzazione, come già fatto nel 2015 con la modernizzazione di Alleva, permettendo così di rispondere parzialmente alle esigenze del personale dei livelli IV-VIII e I-III.
La delegazione dell’amministrazione ha affermato che sarà presente nel PIAO un riferimento all’utilizzo di questo strumento contrattuale dal 2025, al momento però senza quantificare le risorse, viste le gravi difficoltà economiche, dopo il taglio operato dal governo al bilancio dell’Istat, pari a circa 3 milioni di euro.
La FLC CGIL ha chiesto infine riscontri sull’esito dell’incontro tra l’amministrazione e il ministero della Funzione Pubblica. Non sono emerse novità di rilievo sulla questione dell’utilizzo delle risorse aggiuntive per i IV-VIII previste dalla legge di bilancio 2024, che la FLC CGIL ha proposto più volte di destinare a parti fisse e ricorrenti del salario, sollevata a dicembre dagli stessi presidenti degli EPR. Sul possibile incremento della IOS e di una norma ad hoc il direttore generale Camisasca ha registrato da parte del ministero una “disponibilità a costruire un percorso”: non è chiaro se quindi un provvedimento possa essere recepito al più presto, come sarebbe più che opportuno.