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Istat, usciti i bandi art. 15: tante le richieste sindacali inascoltate

Niente idonei, titoli validi solo nel profilo di ricercatore o tecnologo

16/08/2024
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Di seguito il comunicato sui bandi usciti lunedì 12 agosto 2024.

ARTICOLO 15: USCITI I BANDI

TANTE LE RICHIESTE SINDACALI INASCOLTATE

Nel tardo pomeriggio di lunedì 12 agosto sono usciti sulla Intranet dell’Istat i quattro bandi per le selezioni art. 15, dal III al II livello (ricercatore à primo ricercatore, tecnologo à primo tecnologo) e dal II al I livello (primo ricercatore à dirigente di ricerca, primo tecnologo à dirigente tecnologo).

I POSTI

Il numero di posti è al momento quello previsto dal PIAO: 12 posti per dirigente di ricerca e 12 per dirigente tecnologo (I livello), 16 posti per primo ricercatore e 16 per primo tecnologo (II livello). In tutto 56 posti. Ma nei bandi per il II livello è chiaramente specificato che un successivo provvedimento potrà incrementare i posti “a seguito dell’assegnazione delle risorse del fondo di cui al comma 308 dell’art.1 della Legge n. 213/2023” (cioè i fondi stanziati dall’ultima legge di bilancio per gli enti non vigilati dal MUR), senza riapertura dei termini. I posti saranno comunque divisi per area in base alle domande pervenute. Sarà determinante il criterio che l’amministrazione adotterà per calcolare i costi dei passaggi di livello dal III al II, per valutare quanti saranno effettivamente i posti finali.

Mentre i sindacati chiedevano clausole che consentissero, se necessario/opportuno, un utilizzo ulteriore (scorrimento) delle graduatorie, l’amministrazione ha scelto – all’opposto – di inserire una specifica clausola che esclude che si formi una graduatoria di idonei: una scelta insensata e irresponsabile, potenzialmente dannosa per il personale e per l’Istituto, nel caso in cui ad esempio la legislazione cambiasse radicalmente l’ordinamento, non consentendo più passaggi interni.

LE AREE

Le aree sono 3 per ciascuna procedura. Corrispondono tendenzialmente ai dipartimenti (DIPS, DIRM, DGEN-DCRE-PRES): ciascun/a candidato/a ha facoltà di decidere per quale area concorrere. Come più volte evidenziato la scelta delle aree rischia di penalizzare i colleghi con percorsi trasversali ed eterogenei, come ad esempio i colleghi impiegati nelle sedi territoriali. A questo punto si auspicano commissioni ampie e rappresentative delle molteplici attività dell’Istituto.

TEMPI

Pur essendo i bandi stati pubblicati il 12 agosto, la procedura sarà aperta dalle ore 10.00 del 27 agosto 2024 fino alle 12.00 del 24 settembre 2024, accedendo a https://selezioni.istat.it

REQUISITI

Saranno ammessi alle procedure per passare al II livello i colleghi inquadrati al III al 1° gennaio 2024 e tuttora in servizio al III livello (che lo resteranno fino alla graduatoria). Analogamente alle procedure per passare al I livello saranno ammessi i colleghi inquadrati al II livello al 1° gennaio 2024, tuttora inquadrati al II livello (e che non usciranno dall’Istituto prima della formazione della graduatoria). Come di consueto, c’è l’esclusione per chi abbia riportato sanzioni superiori al rimprovero scritto nei due anni precedenti al bando (perché non al 31 dicembre 2023?).

TITOLI E ANZIANITÀ

Purtroppo anche qui la scelta dell’amministrazione è andata in direzione contraria a quanto richiesto dalla FLC CGIL. Ben 70 punti su 100 si riferiscono a titoli acquisiti esclusivamente nel periodo di inquadramento nel profilo di ricercatore/tecnologo, includendo sia il III che il II livello, sia il tempo determinato che indeterminato. I colleghi ex Isae sono inclusi, visto il riferimento agli “enti di ricerca”. Questa scelta esclude quindi in modo assurdo incarichi, pubblicazioni, docenze, anzianità in diversi livelli o con diversi contratti. Si arriverà al paradosso per cui un collega potrà presentare una pubblicazione a più mani, mentre il coautore non potrà, perché quando è stata edita era inquadrato in un altro livello/profilo. Si esclude così quasi matematicamente dalla possibilità di arrivare a un punteggio decente tutto il personale arrivato al III livello negli ultimi 2 anni, grazie ai concorsi del 2018 o alle selezioni ex art. 22. Contemporaneamente all’anzianità vengono assegnati solo 14 punti (ne chiedevamo almeno 20), mentre è stato aumentato a 15 il punteggio per il curriculum vitae. I colleghi neoassunti potranno contare solo sul brevissimo periodo di inquadramento al III livello e sui punteggi della “scheda attività”, che comunque possono includere solo attività svolta nella “Pubblica amministrazione” (perché non ammettere l’esperienza nel settore privato?), della formazione e sul curriculum.

Infine, i titoli valutabili saranno solo quelli fino al 31 dicembre 2023, senza considerare valide nemmeno le eventuali attestazioni/certificazioni con data successiva (pur riferendosi ad attività e incarichi precedenti): un’altra scelta insensata e contraria a quanto più volte chiesto dalla FLC CGIL, che potrebbe anche portare a contenziosi. In ogni caso le attestazioni (sempre solo se con data precedente al 31 dicembre 2023) potranno essere incluse solo nella “scheda attività”.

COLLOQUIO

Notizia positiva, che permette (forse) di chiudere tutto entro l’anno, l’eliminazione del colloquio. Peccato che i punti tolti al colloquio siano andati per metà ad incrementare quelli per la valutazione del curriculum, categoria alquanto discrezionale di valutazione, la cui lunghezza massima è stata portata a 8 pagine.

SOGLIA

Non esiste nessuna soglia di idoneità, però come detto sopra è specificato espressamente che la graduatoria sarà composta da soli vincitori. A parte gli imprevisti che potrebbero esserci (concorsi non chiusi entro l’anno, interventi legislativi a gamba tesa, ecc.), crediamo che il Presidente e il Consiglio (appena sarà insediato) a questo punto debbano trovare nuove risorse per aumentare i posti entro l’anno e/o programmare una nuova procedura entro il 2026. Altrimenti l’effetto “ultima spiaggia” (anche vista la data di pubblicazione dei bandi) sarà prevalente nella percezione del personale.

VALUTAZIONE GENERALE

Rispetto alla dichiarazione di “ascolto” da parte del presidente Chelli, appare chiaro che si sia mantenuto un impianto dei bandi che contraddice invece quasi tutte le indicazioni che avevamo fornito come FLC CGIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali, e ai gruppi di dipendenti interessati. Ancora nella mattina di ieri 12 agosto abbiamo mandato le nostre osservazioni sull’unico documento ricevuto in anteprima, ovvero una bozza delle “linee guida”. Non è soddisfatto chi è all’Istat da tanto tempo fermo al III livello, visto che il peso dell’anzianità è stato aumentato in modo insufficiente, non lo è nemmeno chi è entrato nel livello da poco, pur con una lunga storia professionale alle spalle, visto che gli sono preclusi gran parte dei punteggi.

Invitiamo i colleghi a segnalare errori o punti poco chiari anche agli indirizzi email preposti “infoart15”. Per una valutazione finale occorrerà capire innanzitutto se le commissioni saranno formate in tempi stretti e riusciranno a completare effettivamente la procedura entro l’anno, se i posti saranno effettivamente aumentati in modo da utilizzare tutte le risorse aggiuntive disponibili (magari nel frattempo trovandone ulteriori nel bilancio) e se si darà una prospettiva di continuità (biennale) ai passaggi di livello interni.

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