Si è svolto giovedì 10 luglio 2014, dopo le ripetute richieste della FLC CGIL, un incontro informativo sulle sedi romane dell'Istat, in particolare sulla ricerca della nuova sede centrale che è iniziata nello scorso autunno e sui lavori in corso a via Balbo e viale Liegi.
All'incontro ha partecipato una delegazione dei lavoratori trasferiti lo scorso anno dal polo centrale a via Tuscolana.
L'amministrazione ha comunicato che lunedì prossimo 14 luglio cominceranno i lavori nella sede di viale Liegi, partendo dal seminterrato. Sarà condiviso, probabilmente già lunedì, un documento con il piano degli spostamenti temporanei dovuti ai lavori.
Sarà oggetto di lavori, a turno, mezzo piano per circa due settimane, durante le quali i lavoratori saranno riallocati in una "zona polmone". Gli spostamenti cominceranno dopo le prime due settimane, in coincidenza col periodo di ferie di molti dipendenti, con lo scopo, almeno nella prima fase che riguarda il piano terra, di gravare meno possibile sui lavoratori.
Secondo l'attuale stima, questi lavori, che riguardano solamente gli impianti e non le stanze, necessitano di circa 6 mesi di tempo. Nel frattempo sarà avviata un'altra gara per altri lavori, che partiranno successivamente, riguardanti le stanze.
I lavori, partiti al 4° piano diversi mesi fa, sono stati fortemente rallentati dalla scoperta di amianto nei pavimenti. Di concerto con il servizio che si occupa di sicurezza e con il provveditorato è stato deciso di procedere alla copertura con parquet, soluzione sicura per i lavoratori e meno onerosa delle rimozione. Sono state completate le demolizioni e le opere murarie. La posa dei pavimenti è prevista per ottobre 2014, quindi si procederà agli impianti. Indicativamente questi lavori dovrebbero terminare a fine marzo 2015. Solo in seguito potranno partire i lavori al 3° piano, trasferendo le persone che ci lavorano al piano superiore ristrutturato.
Permangono problemi relativi alle vie di fuga, per cui anche dopo i lavori al 3° e 4° piano, senza la costruzione di un'ulteriore scala antincendio, non potranno essere allocate molte più persone di quanto avviene oggi (i conti attuali indicano l'allocazione di 13 unità in più rispetto al numero di unità presente ad oggi al solo 3° piano). Sarebbe quindi opportuno trasferire ai piani alti della sede gli uffici dei dirigenti, che solitamente occupano più "spazio", in modo da liberare postazioni di lavoro al 1° e 2° piano.
Dopo la decisione del Consiglio, a settembre 2013, di cercare una sede centrale che sostituisse quelle di piazza Indipendenza, via Torino e via Depretis 77, a dicembre 2013 è stato pubblicato un avviso e successivamente una commissione, presieduta dal direttore Di Fonzo, ha selezionato tra le 3 offerte pervenute, un immobile molto vicino alla sede centrale di via Balbo.
Sono in corso verifiche tecniche ed amministrative sulla possibile nuova sede insieme alla proprietà e all'agenzia del demanio. I lavori necessari per la nuova sede dovrebbero riguardare solamente gli impianti e i magazzini, ma si prevedono tra i 9 e i 12 mesi per ultimarli.
Abbiamo fatto notare che sarebbe assurdo e molto grave perdere 2 anni di lavori nella sede di via Balbo per avere alla fine a disposizione solo 13 postazioni in più, come sarebbe se non si procedesse a una radicale ridistribuzione del personale tra i piani e alla costruzione della terza scala antincendio.
Abbiamo ribadito quanto evidente: che non esiste alcun piano di riallocazione delle sedi: è passato oltre un anno da quando era stato promesso il documento di discussione a giugno 2013, all'interno della delibera sui trasferimenti. Su questo punto il direttore generale Paolo Weber ha ricordato che comunque dovrà essere, ai sensi del DL 66/2014, predisposto un piano di razionalizzazione che porti nel 2016 a un risparmio del 50% sulle locazioni di immobili e del 30% sulla superficie complessiva delle sedi.
Abbiamo quindi detto chiaramente che la nuova sede centrale e qualsiasi riorganizzazione devono partire dall'obiettivo di sanare la ferita aperta l'anno scorso con un trasferimento ingiustificato e mascherato con motivi di ordine organizzativo. Anzi, il trasferimento ha creato notevoli disagi e difficoltà organizzative, proprio perché ha rotto meccanismi funzionanti.
A margine della discussione, il direttore generale ha annunciato una convocazione a breve sulle proroghe dei lavoratori a tempo determinato.