Si è tenuto ieri pomeriggio, 20 maggio 2014, un incontro di contrattazione tra le organizzazioni sindacali e la delegazione dell'amministrazione sul fondo per il salario accessorio e sui benefici assistenziali.
Essendo cambiata la composizione della controparte Istat rispetto alle ultime riunioni sulle due vicende, a causa delle dimissioni del direttore del personale, è stato necessario chiarire nuovamente la situazione e le rispettive posizioni.
Sui benefici assistenziali siamo fermi alla discussione sulla distribuzione dei residui del fondo 2012. La proposta della FLC CGIL era e rimane semplice: grazie ai ca. 100mila euro avanzati occorre incrementare tutte le voci, compresa quella dei sussidi, che ha originato la gran parte dei residui e che riguarda il maggior numero di beneficiari. L'ISTAT ha presentato una proposta che va nel senso da noi auspicato, salvo precisare che deve esserne verificata (ancora!) la "fattibilità". Per cercare di andare avanti, abbiamo chiesto di procedere in ogni caso, convocando a breve un nuovo incontro, con la discussione sulla distribuzione del fondo per gli anni successivi, 2013 e 2014, per i quali abbiamo alcune proposte di modifica.
Per quanto riguarda l'annosa vicenda del salario accessorio, si è proceduto a una analisi della "conclusione" dell'accordo sul 2011. Abbiamo ribadito che secondo noi l'ISTAT ha modo di erogare immediatamente la seconda tranche, ancora congelata, del fondo per la produttività collettiva e individuale, visto che la nota della Funzione Pubblica non ha bocciato l'accordo sindacale. L'amministrazione non ha prodotto argomentazioni contrarie e si è riservata di valutare la possibilità di procedere. Contemporaneamente abbiamo chiesto nuovamente di accelerare la discussione sugli anni successivi: 2012, 2013 e 2014. Il primo passo che dovrebbe fare l'amministrazione è quello di calcolare la platea di potenziali beneficiari delle progressioni ex art. 53 e art. 54 negli ultimi 3 anni, allo scopo di programmare l'applicazione degli strumenti contrattuali per le progressioni di carriera e i passaggi di fascia, seppure giuridici.
Si è infine accennato al fondo per il censimento dell'agricoltura, su cui abbiamo chiesto un incontro apposito, ribadendo a voce quanto spiegato nella nota del 14 aprile 2014: quei soldi vanno erogati ai lavoratori dell'Istituto, ovvero coloro che hanno permesso all'ente e ai suoi dirigenti di rispettare gli obiettivi degli ultimi anni, generando perfino delle economie per l'Istat.